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    Arriva il codice etico europeo sull’Intelligenza Artificiale. Il contributo italiano

    Linee guida e principi da tutelare nel documento che sarà definitivo entro marzo

    di Redazione Open Innovation | 17/01/2019

L’Unione Europea si prepara ad avere il primo codice etico sull’Intelligenza Artificiale, composto da 10 linee guida principali che toccano temi morali, antropologici e giuridici


UN VOLANO PER L'ECONOMIA

Nato in seno allo speciale team di 52 esperti provenienti dal mondo accademico, dell’impresa e della società civile nominato nel giugno scorso dalla Commissione Europea e del quale fanno parte anche gli italiani Andrea Renda (ricercatore del Centre for European Policy Studies di Bruxelles), Giuseppe Stefano Quintarelli (presidente dell’Agenzia per l’Italia Digitale), Luciano Floridi (università di Oxford) e Francesca Rossi (università di Padova), il codice punta a definire chiari paletti deontologici riguardo all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, uno dei temi e settori più dibattuti e studiati degli ultimi anni. Nonchè uno dei nuovi volani dell’economia globale dato che, nel solo 2017, l’AI ha sviluppato un giro d’affari da 12,5 miliardi di dollari innescando investimenti a catena che nel 2020 dovrebbero far lievitare i ricavi a quota 46 miliardi.

Per arricchire e ‘correggere’ il documento, pubblicato on line in versione provvisoria, è stata creata una piattaforma aperta di discussione gestita dall’Alleanza europea per l’intelligenza artificiale (European AI Alliance) sulla quale chiunque, fino al 18 gennaio 2019, può intervenire apportando contributi e osservazioni. Obiettivo della Commissione UE è giungere alla redazione definitiva del codice etico entro il prossimo marzo.

I PRINCIPI TUTELATI

Al centro del codice c’è la dignità umana che – si legge - “non potrà mai essere danneggiata dall’utilizzo dell’AI (Artificial Intelligence), ossia dall’abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente umana.

Su questi aspetti e sulle novità incluse nel Codice etico si è espresso così Andrup Ansip, vicepresidente della Commissione europea e commissario al Digitale: “L’intelligenza artificiale può apportare grandi benefici alle nostre società, dalla diagnosi dei tumori alla riduzione del consumo energetico, ma affinché le persone accettino e utilizzino i sistemi basati su questa tecnologia devono averne fiducia, sapere che la loro privacy è rispettata, che le decisioni non sono di parte. Il lavoro del gruppo di esperti è molto importante in questo senso e incoraggio tutti a condividere i commenti per aiutare a finalizzare le linee guida”.

Il documento, redatto in osservanza della Carta Europea dei Diritti, si rivolge alle aziende e ai soggetti che vorranno operare in Europa e che da oggi dovranno attenersi ai contenuti presenti nel testo, a partire dal divieto di sfruttare l’AI per minare la sicurezza fisica, psicologica e finanziaria dell’uomo.

Centrale, nel codice, è anche il concetto di autonomia umana, poiché “le macchine intelligenti dovranno sempre operare in favore della realizzazione dell’autonomia dell’uomo e mai riducendola”. È indispensabile inoltre che i meccanismi di funzionamento dei dispositivi che si basano sulla tecnologia A.I. siano trasparenti, accessibili e in linea di principio comprensibili a tutti, in modo tale che lo sfruttamento delle loro potenzialità vada a beneficio della collettività e non del singolo e in modo che non venga permessa alcun tipo di discriminazione nei confronti delle minoranze.

SELEZIONATO IL POOL ITALIANO

Il Codice etico sull’Intelligenza Artificiale è stato pubblicato proprio mentre il Governo italiano ha concluso le selezioni dei 30 esperti (qui l’elenco dei nomi selezionati) che andranno a comporre il pool in forza al Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), chiamato ad elaborare la strategia nazionale sull'AI e in materia di blockchain (ossia la gestione di dati e registri condivisi on line). “Per assicurare trasparenza e poter beneficiare della massima condivisione e del contributo dell’intera comunità di interesse – si legge sul sito del MISE - le ‘Strategie Nazionali Intelligenza artificiale e Blockchain’, una volta elaborate, saranno poi sottoposte a consultazione pubblica, mentre la prima riunione degli esperti selezionati si terrà nel mese di gennaio 2019”.

 

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