• Storie di innovazione

    A Lecco corsetti ortopedici pediatrici anatomici grazie alla stampante 3D

    Da un bando di Fondazione Cariplo con un contributo di Regione Lombardia

    di Redazione Open Innovation | 15/01/2019

Corsetti ortopedici stampati in 3D per migliorare la salute dei pazienti, anche dal punto di vista alimentare e respiratorio. La novità arriva dall’area di tecnologie applicate dell’IRCCS Eugenio Medea, la struttura d’avanguardia per la ricerca e la riabilitazione in età evolutiva che si trova a Bosisio Parini (Lecco), grazie a un progetto sostenuto anche Regione Lombardia.

Nei mesi scorsi è stata avviata l’attività del laboratorio di stampa tridimensionale che dispone di tre importanti strumentazioni: un dispositivo per la scansione anatomica, software per la creazione di modelli virtuali tridimensionali e due stampanti. Un luogo di ricerca, ma ancora prima un servizio pensato per i pazienti, che potranno accedere al laboratorio per avere corsetti personalizzati e innovativi, sia dal punto di vista del design che dei materiali impiegati.

Questo non toglie che il laboratorio farà rima con sperimentazione: tra i prossimi obiettivi, quello di progettare e poi testare corsetti adatti a trattare patologie pediatriche come la scoliosi idiopatica, una deformità evolutiva della colonna vertebrale che esordisce in adolescenza, e l’osteogenesi imperfetta, un insieme di malattie genetiche rare causate nel 90% dei casi da mutazioni nei geni che codificano le catene del collagene di tipo 1. 

Ma qual è la differenza tra un corsetto prodotto artigianalmente e uno stampato in 3D? Lo ha spiegato il fisiatra Paolo Fraschini, responsabile clinico del progetto, che insieme al collega ingegnere Davide Redaelli e a un altro ingegnere di Medea, Fabio Storm, sta portando avanti le ricerche: “Il corsetto stampato in 3D rispetta maggiormente l’anatomia del paziente, distribuendo le spinte in modo omogeneo con conseguente migliore accettazione e possibilità di maggiori tempi di utilizzo”.

Il primo dei corsetti stampati è stato consegnato a dicembre 2018 a un paziente che soffre di scoliosi idiopatica: se l’esito sarà positivo, il progetto andrà avanti con lo sviluppo di un processo produttivo innovativo, al cento per cento virtuale. 


Dietro questa promettente novità ci sono un bando della Fondazione Cariplo e un contributo di Regione Lombardia (57 mila euro tramite l’ATS Brianza) per Empatia@Lecco, piano triennale (2017-2019) di azioni mirate a consegnare al paziente e alla sua famiglia strumenti inediti e innovativi – come appunto il laboratorio dell’IRCCS Medea - per affrontare la patologia cronica, potenziare le sue capacità di gestire la vita quotidiana, sviluppare comportamenti più consapevoli e più idonei a far fronte all’evoluzione della malattia a domicilio. Così da restituire al soggetto fragile la dignità della sua persona e una migliore qualità di vita. 


Si conferma così l’attenzione del territorio lombardo al nodo della riabilitazione, in particolare alle disabilità da lesioni congenite o acquisite del sistema nervoso.

 

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