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    Analisi delle interazioni: quando i telefoni diventano a prova di bambino

    di Angela Di Massa

In un recente articolo pubblicato sulla rivista del MIT Technology Review, viene presentato uno studio condotto da alcuni ricercatori della University of South Carolina sullo sviluppo di un algoritmo che rileva automaticamente chi sta interagendo con lo schermo del telefono. In particolare capisce se l’utilizzatore in questione è un bambino o un adulto tramite l’analisi del “tocco” sul monitor.

I ricercatori sono riusciti ad individuare due grandi differenze nel modo in cui i bambini e gli adulti effettuano lo swipe (scorrimento): i bambini hanno mani più piccole e dita più corte rispetto agli adulti per questo tendono a toccare un'area più piccola sullo schermo e a fare swipe gesture più corte; inoltre, passano le dita più lentamente sullo schermo e impiegano più tempo a passare dallo scorrimento al tocco.

Per giungere a questi risultati i ricercatori hanno fatto testare una semplice app ad un gruppo di bambini di età compresa tra 3 e gli 11 anni e ad un gruppo di adulti tra i 22 e i 60 anni con l’obiettivo di registrare e analizzare diversi input, quali i tocchi, la pressione esercitata dal dito di un utente e l'area in cui si trovava. I dati ottenuti sono stati poi utilizzati per realizzare un algoritmo di rilevazione dell'età, la cui precisione attuale si aggira attorno al 97% (dopo aver effettuato otto swipe).

Lo sviluppo di questo algoritmo capace di riconoscere automaticamente il tocco di un bambino o di adulto potrebbe essere un valido aiuto per i genitori nel monitoraggio delle attività dei propri bambini sugli smartphone. Infatti ad oggi esistono già diverse app per l’utilizzo del proprio dispositivo in maniera child-proof, ma richiedono comunque un intervento da parte dei genitori (eg. scaricarli, impostarli, etc), senza contare il fatto che i bambini più “esperti” in tecnologia riescono a sbloccare le limitazioni imposte dai genitori.
Una ricerca tanto interessante dal punto di vista dell’analisi delle interazioni, quanto forse più utile il suo campo applicativo.

Cosa ne pensate? Riusciamo ad immaginarci altri campi di utilizzo?


Reference
https://www.technologyreview.com/s/610203/a-phone-that-says-no-to-little-kid-fingers/?source=download-metered-content

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1 contributo

Francesco De Caro

24/04/2018 alle 16:13

Esperimento interessante ma di difficile applicazione, è troppo generico classificare l'utilizzatore in bambino o adulto. Un bambino di 3 anni deve accedere a dei contenuti differenti da uno di 6 anni, come da uno di 10, o 14 o 16. Penso che il riconoscimento biometrico sia più affidabile, e largamente implementato, la maggior parte degli smartphone oggi possiede già questa tecnologia.

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