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    Come cambia il "mondo del lavoro"

    di Maurizio Mesenzani

E’ uscito l’aggiornamento del McKinsey Global Institute sul "futuro del lavoro" a fronte delle evoluzioni sociali e tecnologiche in corso.

Il paper è: “Skill Shift Automation And The Future Of The Workforce”

Autori: Jacques Bughin, Eric Hazan, Susan Lund, Peter Dahlström, Anna Wiesinger, Amresh Subramaniam

Tra i dati più interessanti, il paper evidenzia come cambiano le competenze richieste alle persone. Per esempio aumenta la richiesta di skill cognitivi avanzati, come ad esempio la creatività, la capacità di interpretare dati in quantità massiva, la capacità di prendere decisioni, di condurre trattative, di produrre documentazione complessa, di gestire progetti e programmi: queste competenze sono richieste sempre di più anche ai livelli operativi, non solo nei ruoli manageriali/apicali.

Nel paper è presente una matrice che mostra come leadership, comunicazione, critical thinking e basi digitali siano gli skill fondamentali per il futuro.

C’è poi uno spaccato di analisi su diversi settori: banche e assicurazioni, energy e mining, healthcare, manufacturing e retail, analisi che presenta le figure professionali emergenti e quelle in declino. Per esempio sono in crescita le necessità di figure a contatto con il pubblico (ricompare la sigla “REP” utilizzata tanti anni fa per abbreviare il ruolo di “Customer Representative”), di analisti (business, management, operations), di manager e di specialist. Si abbassa la necessità di figure meramente esecutive/operative, impiegati, segretarie, ecc.

Infine ci sono considerazioni sulle evoluzioni organizzative necessarie: team interfunzionali, task forces, outsourcing, lavori temporanei, consulenti esterni. E ancora, viene presentato un modello di interazione tra aziende, associazioni di categoria, agenzie per il lavoro, organismi no-profit e istituzioni accademiche.

Sarebbe interessante un workshop su questi temi tra tutti gli stakeholders pubblici e privati per avviare un percorso di azione che aiuti da un lato le imprese e dall’altro i lavoratori a fronteggiare le sfide e adottare le possibili strategie.

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Ultimi 3 contributi di 3 totali

Giuseppe Catalani

04/06/2018 alle 15:00

E' indubbio che il mondo del lavoro chieda una maggiore cultura, scusate una maggiore competenza che passa attraverso una migliore cultura. L'evoluzione in questo senso parte da una formazione di base solida, che oggi il sistema dell'istruzione non è più capace di fornire. L'automazione, come la digitalizzazione, richiedono un'allargamento ad una base più ampia delle competenze, che prima erano di pochi, ma senza una preparazione di base solida, il rischio è di avere uomini-automi al servizio della tecnologia anzichè una tecnologia al servizio degli uomini (in senso lato). Altrettanto vero è il mantenersi in costante aggiornamento e i corsi di formazione servono; altrettanto vero è che questi corsi devono essere veramente formativi e non ripetizioni di cose obsolete. L'Europa ha previsto questo percorso di formazione continua, richiedendo a chi dovrebbe essere giudice del livello raggiunto, di dare corso a questo processo di riconoscimento dell'apprendimento ottenuto non per via formale, ma anche attraverso quella formazione che deriva dall'applicazione pratica e/o derivante dall'esperienza di chi non ha l'investitura ufficiale di docente. Le competenze non si acqusiscono solo leggendo un libro, o ascoltando un docente tradizionale, ma anche attraverso un percorso quotidiano di confronto con la realtà.

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piero valentini

31/05/2018 alle 12:00

Sono d'accordissimo e disponibilissimo a workshop su questi temi. Un aspetto da approfondire è anche quello della cura lifelong delle competenze dato che il mondo del lavoro lo fanno le persone che lo compongono. La questione si intreccia quindi con l'active ageing.

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Alessandro Lapomarda

26/05/2018 alle 14:15

Grazie Maurizio, come ci diciamo spesso, tutto questo ha un grande impatto sulla formazione. Noi parliamo spesso con aziende che hanno bisogno di aggiornare le persone, attraverso corsi mirati, sia su aspetti digitali/tecnologici, ma anche su aspetti di relazioni interpersonali, comunicazione, negoziazione. Per esempio alcuni corsi riguardano la capacità di scrivere mail a clienti e fornitori, oppure gestire accoglienza, rispondere al telefono, gestire trattative al telefono. Cedo che ci sia molto lavoro da fare e che ci siano tante opportunità. Sono disponibile a partecipare a workshop o eventi.

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