• Immagine della discussione

    IoT, cittadinanza attiva e Utilities

    di Maurizio Mesenzani

Reduce da un workshop sulla digitalizzazione delle Utilities e sui trend del settore, ho avuto modo di leggere alcuni contributi, tra cui il report di NTT Data "Internet of Things as enabler of growth for Energy and Utilities", nel quale sono presentati alcuni "use cases" di Internet of Things, lato "consumatore" e lato back-end "azienda".

Tra i casi più interessanti ci sono quelli relativi alla gestione dell'illuminazione pubblica e allo smaltimento dei rifiuti, che se gestiti con le appropriate soluzioni IoT, potrebbero migliorarci la vita e contenere alcuni voci di costi pubblici tra le più alte.

In particolare credo che ci sia un insieme di scenari possibili in ambito "cittadinanza attiva" che potrebbero incidere in modo significativo sul rapporto tra servizi pubblici e "azioni private", arrivando anche a modificare gli aspetti politici connessi al rapporto tra i cittadini e le città (ad esempio, trasporti, mobilità, energia, sanità, ambiente, servizi sociali ed educativi, arte, architettura e cultura, tutela dei beni pubblici, sicurezza e prevenzione, ecc.).

Chi tra di noi ha esperienze di "cittadinanza attiva"?

Ad esempio, segnalazione buche al comune con foto via Twitter? Segnalazione di situazioni di pericolo con tweet/post? Documentazione/catalogazione di beni di interesse storico o artistico abbandonati? Segnalazioni ritardi o assenze mezzi pubblici via call center/social network?

Che ne pensate? Potrebbe essere una strada per l'impiego di persone in mobilità o di particolari categorie di persone che oggi sono ai margini della società (ad esempio, carcerati? Altre categorie?)?

CONDIVIDI
I nostri canali social

Ultimi 3 contributi di 4 totali

piero valentini

23/05/2018 alle 16:20

progetto "mobilitime" dell'organizzazione cittadinanzattiva premiato al ForumPA 2018 https://www.cittadinanzattiva.it/progetti-e-campag...

CONDIVIDI

piero valentini

22/05/2018 alle 12:05

Riguardo allla esperienze di cittadinanza attiva nella documentazione di beni pubblici abbandonati e recuparati dal basso, una interessante realtà in ambito romano è quella di Reter (https://www.reter.info/info/progetto) specializzata nella creazione partecipata di mappature con la geolocalizzazione di beni recuperati attraverso l'attivismo dal basso. Ovviamente delle questioni che emerge è quello della facilità o meno di raccogliere/incrociare i dati della PA con quelli che provengono dalla cittadinanza attiva. Il tema Open Data è decisivo ai fini della attivazione della cittadinanza.

CONDIVIDI

piero valentini

22/05/2018 alle 11:33

A Milano dal 28 al 30 settembre c'è il festival Ri-Generiamoci organizzato da Altroconsumo https://www.altroconsumo.it/festival-2018 . Potrebbe essere una occasione per incrociare esperienze più strutturate su questi temi (in particolare energia e ambiente, casa, mobilità e trasporti, prodotti, smart agrifood).

Il focus del festival è sulla creazione di economia circolare con la partecipazione degli users cittadini e turisti. Da questo punto di vista il ruolo dell'innovazione tecnologica è fondamentale per facilitare la creazione di abitudini sostenibili. Ma affinchè ciò sia possibile è cruciale una user research approfondita. In Italia manca questo aspetto è spesso mancato e così si rischia alla lunga di creare diffidenza e scetticismo verso le potenzialità della internet of things ai fini di un miglioramento reale della vita dei cittadini. Incrociare partecipazione, cittadinanza attiva e user research è fondamentale per la social innovation.

CONDIVIDI