Guido Kroemer si aggiudica l’edizione 2019 del Premio Internazionale “Lombardia è Ricerca”, il riconoscimento promosso da Regione Lombardia che assegna 1 milione di euro alla migliore scoperta scientifica nell’ambito delle Scienze della Vita individuata da una Giuria di 15 top scientist di livello internazionale. Il tema di quest’anno è l’Healthy Ageing.
Nato in Germania, di nazionalità austriaca e spagnola, Guido Kroemer è Professore alla Facoltà di Medicina dell’Università di Paris Descartes, direttore del team di ricerca "Apoptosis, Cancer and Immunity" del French Medical Research Council (INSERM) e direttore del “Metabolomics and Cell Biology platforms of the Gustave Roussy Comprehensive Cancer Center”.
L’annuncio è arrivato dal Vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione Fabrizio Sala, dopo che la Giuria del premio, presieduta dalla cardiologa Silvia Priori, ordinario di Cardiologia all’Università degli Studi di Pavia e Direttore di Cardiologia Molecolare dell’IRCCS Maugeri, ha indicato il nome del vincitore.
Come si legge nella motivazione integrale presente nel verbale della Giuria, "Guido Kroemer ha scoperto nella restrizione calorica, in grado di indurre l’autofagia, un fattore chiave per la longevità. Il ricercatore ha sviluppato il concetto dei “caloric restriction mimetics” (CRMs) identificando e caratterizzando sostanze naturali o farmacologiche capaci d’indurre l’autofagia per combattere l’invecchiamento cardiovascolare e rinforzare l’immunità antitumorale". Ha dimostrato inoltre che una poliamina naturalmente contenuta nel cibo, la spermidina, aumenta la longevità umana.
Le ricadute sul territorio
“Il premio ‘Lombardia è Ricerca’ contribuisce a rendere la leadership della Lombardia ancora più significativa nel campo della Ricerca – ha commentato il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana -. Sono lieto che i ricercatori della Giuria esprimano grande apprezzamento per questa nostra iniziativa. Come ho sempre affermato, investire in Ricerca e Innovazione è la strada giusta per guardare al futuro. In Italia si investe poco in questo settore, per questo l’impegno di Regione in questa direzione continuerà e, quando dovessimo riuscire ad ottenere l’Autonomia cercheremo di utilizzare ancora più risorse per rafforzare l’azione” ha concluso.
“Con questo riconoscimento premiamo una scoperta di rilevanza mondiale che genera un concreto impatto sul miglioramento della vita dei cittadini in termini di invecchiamento in salute”, ha aggiunto il Vicepresidente Sala. “Uno degli obiettivi di questo Premio è anche che i centri di ricerca e le attività mediche lombarde possano istituire duraturi rapporti di collaborazione e interazione scientifica con il vincitore. Per questo – ha aggiunto - la Giuria ha stabilito che il Premio debba essere destinato per almeno il 70% a implementare l’attività di ricerca in collaborazione con i centri di eccellenza della Lombardia” ha concluso Sala, congratulandosi con il vincitore Guido Kroemer.
Il ricercatore sarà premiato l’8 novembre al Teatro alla Scala di Milano nel corso della "Giornata della Ricerca" 2019, dedicata alla memoria di Umberto Veronesi. Qui le iscrizioni all'evento.
Il vincitore: un’arma per proteggere le cellule
Guido Kroemer ha accettato il Premio dichiarando: “Era il 2005 quando abbiamo pubblicato il primo lavoro dimostrando che l’autofagia può proteggere le cellule dalla tossicità, ad esempio della chemioterapia. Sono 14 anni che portiamo avanti questi studi, a dimostrazione del fatto che tutti i progetti scientifici devono essere approfonditi a lungo termine”.
Kroemer si è detto pronto a collaborare con i centri di ricerca lombardi.
Le motivazioni della Giuria
"Si tratta di una scoperta che ha un impatto diretto sul prolungamento della vita in salute dei cittadini, attraverso una ricerca che dimostra come la restrizione calorica attiva dei meccanismi che degradano le proteine alterate e quindi mantengono l’organismo più in salute": questo l'altro passaggio della motivazione integrale presente nel verbale della Giuria. Il criterio della giuria è stato quello di identificare una ricerca di base il più vicino possibile all’applicazione clinica, che mette infatti le basi per il futuro sviluppo di farmaci in grado di rallentare il processo di invecchiamento.
I dettagli della scoperta
L’autofagia è il meccanismo con cui le cellule del nostro corpo identificano al proprio interno i ‘rifiuti’, cioè i meccanismi e le funzioni ormai vecchie e alterate, e le eliminano in modo selettivo così da liberare materiale utile per ricostruire nuove strutture più giovani e meglio funzionanti.
Il fatto che l’autofagia si manifesta spesso nelle cellule sottoposte a uno stress letale, prima della loro disintegrazione finale, ha alimentato a lungo l’ipotesi storica che l’autofagia sia un meccanismo di suicido cellulare.
Il medico-biologo cellulare Guido Kroemer nel suo laboratorio a Parigi ha invece scoperto che l’autofagia, indotta dalla restrizione calorica, non contribuisce alla morte cellulare. Anzi, l’autofagia riduce la propensità delle cellule a suicidarsi via apoptosi. Da quest’osservazione è nato il postulato che l’autofagia sia un meccanismo di protezione cellulare che salvaguarda l’integrità cellulare e contribuisce alla riparazione delle strutture danneggiate dallo stress esterno o interno.
Infatti, Guido Kroemer ha scoperto che l’induzione genetica dell’autofagia aumenta la longevità di un verme chiamato Caenorrhabditis elegans. Da questa scoperta e dagli studi e dalle collaborazioni che ne sono succedute sono emerse altre evidenze fondamentali. Ad esempio la scoperta che la spermidina, una poliamina naturalmente contenuta nel cibo, possiede la capacità d’indurre l’autofagia in vari modelli rappresentativi dell’evoluzione: il lievito, C. elegans, la mosca della frutta (Drosophila melanogaster), il topo e le cellule umane coltivate in vitro. Di fondamentale importanza è la scoperta che l’ingestione cronica di spermidina aumenta la longevità di vari organismi modelli via induzione dell’autofagia.
Da queste scoperte è stato possibile dedurre una regola generale: l’autofagia non è soltanto un meccanismo di protezione cellulare ma ha anche potente effetto anti-ageing.
Guido Kroemer ha postulato l’esistenza dei “caloric restriction mimetics” (CRMs), composti che mimano la restrizione calorica. Inibitori o attivatori di enzimi con strutture molto diverse, i CRMs, possono convergere nel loro modo d’azione verso una via comune che imita gli effetti benefici del regime ipocalorico. Al contrario, l’iperalimentazione e l’obesità inibiscono l’autofagia. Inattivando il meccanismo anti-aging principale, l’obesità accelera l’invecchiamento biologico e anticipa la manifestazione della sindrome metabolica e delle malattie legate all’età.
Kroemer ha dimostrato che una gamma di CRMs differenti (idrossicitrato, resveratrolo, spermidina e altri) aumentano la capacità del sistema immunitario a controllare la crescita tumorale tramite l’induzione dell’autofagia nelle cellule cancerose. L’idrossicitrato blocca lo sviluppo del cancro polmonare, mentre il resveratrolo previene il cancro intestinale.
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