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Approfondimenti

28/09/2022

Fashion tech: dagli abiti di Cap_able stop al riconoscimento facciale delle AI

La startup innovativa tutela privacy e dati biometrici. Fino al 27/10 crowdfunding su Kickstarter

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Cap_able è una startup fashion-tech italiana che offre prodotti di design altamente innovativi caratterizzati da una forte componente tecnologica e insieme etica: l’obiettivo è produrre capi che ‘confondono’ telecamere di riconoscimento facciale basate su sistemi di Intelligenza Artificiale, senza il bisogno di coprire il viso. Un obiettivo concretizzato nella Manifesto Collection, e che a partire dal 27 settembre può essere sostenuto tramite la campagna di crowdfunding lanciata su Kickstarter.

Il progetto è partito nel 2019 a New York, dove la fondatrice e attuale CEO, Rachele Didero, si trovava per uno scambio al Fashion Institute of Technology: da un incontro con un ingegnere della UC Berkeley e una conversazione su privacy e diritti umani, nasce l’idea di combinare moda e high tech. Dopo mesi di ricerca in cui si uniscono competenze di textile, Machine Learning e studio dei volumi del corpo per la creazione di capi d’abbigliamento, nasce il tessuto adversarial con cui è stata disegnata e prototipata la prima collezione di Cap_able: la Manifesto Collection.

Il tessuto è stato brevettato nel 2021 con il Politecnico di Milano, dove Rachele Didero sta svolgendo un dottorato di ricerca con la guida del professor Giovanni Maria Conti e la professoressa Martina Motta.

Durante un programma di formazione sull’impresa innovativa offerto a Torino da Fondazione CRT, Rachele conosce Federica Busani, attuale Business Developer e Co-founder di Cap_able, con la quale decide di trasformare questo progetto in un vero e proprio business.

La mission di Cap_able: sensibilizzare sulla proprietà dei dati

Cap_able si rivolge a un’avanguardia culturale e tecnologica che si pone come esempio e leader rispetto alla sensibilizzazione sull’importanza dei propri diritti: un mezzo per esprimere sé stessi, la propria identità e i valori condivisi all’interno di una community di riferimento.

L’obiettivo è sensibilizzare le persone sul diritto alla privacy e sulla tutela dei dati biometrici, una questione spesso sottovalutata nonostante riguardi la maggior parte dei cittadini di tutto il mondo. Il valore di questo progetto è duplice: il capo non è solo uno scudo contro il riconoscimento biometrico, ma è anche e soprattutto un manifesto che intende stimolare il dibattito sull’importanza della protezione dall’uso improprio delle telecamere di riconoscimento facciale.

“Scegliere cosa indossare è il primo atto di comunicazione che compiamo, ogni giorno. Una scelta che può farsi veicolo dei nostri valori, diritti umani inclusi - dichiara la CEO Rachele Didero -. In un mondo in cui i dati sono la più grande risorsa economica, Cap_able affronta la questione della privacy, aprendo la discussione sull'importanza della protezione dall’uso improprio delle telecamere di riconoscimento biometrico: un problema che è diventato sempre più presente nella nostra vita quotidiana, coinvolgendo cittadini di tutto il mondo e che, se trascurato, potrebbe congelare i diritti dell’individuo tra cui la libertà di espressione, di associazione e di libero movimento negli spazi pubblici”.

Un tema sempre più attuale

Numerose organizzazioni in tutto il mondo hanno infatti segnalato come la tecnologia di riconoscimento facciale sia spesso imprecisa, discriminatoria e neghi diritti fondamentali. Le telecamere di riconoscimento facciale (FRT) sono sempre più presenti nella maggior parte delle città del mondo; tuttavia, diversi studi hanno riportato come non ci saranno mai abbastanza dati per eliminare gli errori di questa tecnologia e il conseguente rischio di false identificazioni.

Il più grande problema legato a questo tema è la scarsa consapevolezza che la gente ha su di esso. La nostra immagine facciale appartiene alla categoria dei dati biometrici allo stesso modo delle nostre impronte digitali o del nostro Dna. Le persone dovrebbero essere in grado di dare il loro esplicito consenso al trattamento dei loro dati, ma questo è chiaramente irrealistico considerando che dovrebbe avvenire ogni volta che si accede a spazi pubblici in cui viene utilizzata la sorveglianza del riconoscimento facciale.

“Cap_able punta a cambiare il modo in cui le persone guardano i vestiti e gli accessori che indossano, portando un atteggiamento completamente nuovo e più consapevole nel settore della moda - spiega Federica Busani, Business Development & Co-Founder dell’azienda -. Uno degli obiettivi di Cap_able è quello di trovare nuove soluzioni e nuovi ambiti di applicazione della tecnologia, anche per continuare a far riflettere su un tema la cui urgenza è troppo spesso sottovalutata”.

La Manifesto Collection: l’algoritmo, come funziona

L’innovazione tecnologica di questo progetto è data da un sistema per trasporre su un tessuto in maglia delle immagini (chiamate adversarial patches) capaci di ingannare i rilevatori di persone in tempo reale. In sostanza, se indosso un capo in cui è tessuta un’immagine di questo tipo proteggo i dati biometrici del mio viso, i quali non potranno essere rilevabili o saranno associati a una categoria errata come “animale” piuttosto che “persona”.

Fino a oggi gli adversarial patches sono stati solo stampati. Il metodo che Cap_able ha brevettato consente di incorporare l’algoritmo nella texture in modo da garantire una perfetta vestibilità dei capi senza perdere l’efficacia degli adversarial patches e fondendosi perfettamente con i volumi del corpo.

Il tessuto - privo di sostanze chimiche pericolose e Made in Italy, rispettoso della Better Cotton Initiative (BCI) - è stato poi già testato con YOLO, il più comune e veloce sistema di rilevamento di oggetti in tempo reale. Le persone che indossano capi Cap_able non sono riconosciute come tali dal software, che invece individua all’interno del tessuto cani, zebre, giraffe o piccole persone in maglia. 

La campagna su Kickstarter e il lancio sul mercato

A partire dal 27 settembre, due dei capi della Manifesto Collection sono disponibili anche su Kickstarter, oltre a poter essere pre-ordinati sul negozio online di Cap_able con un deposito iniziale.

La campagna crowdfunding resterà aperta per un mese, i fondi raccolti serviranno per avviare la produzione. La struttura dei prezzi della campagna sarà divisa in tre livelli: coloro che avranno pre-ordinato i capi tramite il deposito potranno godere di uno sconto del 40% sul prezzo retail, gli early bird potranno acquistare per il 25% di sconto, infine, il prezzo Kickstarter sarà fissato al 15% in meno rispetto al prezzo retail.

Nelle intenzioni, la spedizione dei capi dovrebbe essere completata a partire da dicembre 2022. A partire dai primi mesi del 2023 saranno offerti i restanti 5 modelli della collezione sullo shop online. Per il futuro, l’idea è quella di creare anche una linea di accessori, come borse o cappelli, per verificare l’efficacia di questi disegni anche avendo a disposizione superfici più piccole.

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