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27/12/2022

Nell’evento dell’1 e 2 dicembre presentati i risultati del progetto TRANSFORM

Dal progetto raccomandazioni utili per includere i cittadini nelle politiche locali di R&I

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Si è svolto lo scorso 1 e 2 dicembre l’evento finale del progetto EU H2020 TRANSFORM, un momento conclusivo per condividere i risultati del progetto a livello europeo e riflettere sui temi e le pratiche sviluppate durante i tre anni di attività.

Nel corso della conferenza, che si è tenuta in modalità ibrida presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano e sulla piattaforma Zoom, sono intervenuti speaker internazionali, partner appartenenti agli altri cluster coinvolti (Catalogna e Regione di Bruxelles-Capitale, oltre alla Lombardia) e membri della comunità della Responsible Research and Innovation (RRI).

Il video integrale della giornata è disponibile qui.

La giornata del primo dicembre si è aperta con l’intervento di Angela Simone, coordinatrice di TRANSFORM per Fondazione Giannino Bassetti, che ha fornito una panoramica del progetto, riassumendone le fasi principali e spiegando come le attività siano state riorganizzate in seguito alla pandemia da Covid-19.

Il primo keynote, tenuto da Anna Berti Suman (JRC-EC Ispra), è stato dedicato a “Sensing for justice”, il progetto che è valso alla ricercatrice il premio Falling Walls Science Breakthrough of the Year 2022 – Section Civic Evidence of Environmental Harms. Berti Suman ha così introdotto il tema della citizen science (in particolare, in ambito ambientale) come strumento per contribuire all’informazione, per fornire evidenza scientifica nei tribunali europei e per mediare dispute legali. Un approccio – quello presentato da Berti Suman – che sottolinea come i cittadini abbiano il diritto non solo di accedere ai dati, ma anche di contribuire alla loro produzione.

Dopo il keynote, si è entrati nel vivo dei risultati di TRANSFORM. La prima sessione di racconto si è concentrata sulle attività condotte dal cluster lombardo di TRANSFORM, guidato da Angela Simone, che ha introdotto il contesto, i protagonisti e gli obiettivi del progetto in Lombardia.  Anna Pellizzone (project manager di TRANSFORM per Fondazione Giannino Bassetti) ha illustrato i due filoni di attività svolte: un esercizio di participatory research agenda setting per definire i bisogni dei cittadini e del territorio lombardo in ambito ricerca e innovazione (con un affondo sulla transizione energetica giusta) e una Giuria di Cittadini e Cittadine nell’ambito della responsible smart mobilty data-driven. Silvia Corbetta (Finlombarda S.p.A.) ed Enza Cristofaro (Regione Lombardia) hanno quindi illustrato l’impatto del progetto sulle politiche regionali e condiviso la loro esperienza e riflessioni nel confrontarsi con questo tipo di metodologie partecipative e deliberative. Il percorso era stato presentato estesamente anche all’evento finale locale di TRANSFORM per la Lombardia lo scorso 17 novembre.

La citizen science è stata protagonista della seconda sessione, a partire dall’intervento di Louise Francis, fondatrice di Mapping for Change e parte dell’Advisory Board di TRANSFORM per il cluster catalano, che ha sottolineato come i livelli di partecipazione in questo ambito non siano sempre gli stessi e quanto sia importante considerare i fattori che possono influenzare il progetto, a livello sociale, politico e di inclusività.

A seguire, i membri del cluster catalano di TRANSFORM – guidato da Rosa Arias (Science for Change) – hanno presentato le attività sviluppate nel corso dei tre anni del progetto che sono servite per testare proprio la citizen science come strumento partecipativo. In particolare, Diana Reinoso (Science for Change) ha parlato del pilot sull’endometriosi, condotto in collaborazione con l’Hospital de Sant Pau e le sue pazienti, mentre Josep Perellò (Open Systems UB - Universitat de Barcelona) ha descritto l’esperienza che ha visto come protagonisti gli studenti delle scuole superiori nell’elaborazione di un “gioco” interattivo per raccogliere opinioni e suggerimenti della popolazione sul tema della raccolta dei rifiuti. Infine, Sergio Martínez (membro del governo catalano che si occupa della strategia economica) ha sottolineato l’importanza del progetto come momento di apprendimento, in vista della preparazione di azioni concrete, della definizione di obiettivi comuni e della creazione di un linguaggio condiviso tra popolazione e amministrazioni.

Marzia Mazzonetto (BE Participation, a capo del cluster dedicato alle attività di Bruxelles Capitale) ha poi introdotto il percorso di TRANSFORM in Belgio, condotto attraverso approcci multi-stakeholder quali il design thinking e altre attività partecipative (participatory workshop). Nel corso del progetto, il cluster ha selezionato tre pilot dedicati a temi legati all’economia circolare, due dei quali legati a università e uno sviluppato con terzo settore e imprese. Joaquin Landazuri (UCLouvain) ha parlato di “Algorella,” il progetto sviluppato da un gruppo di studenti che ha come obiettivo la produzione di un alimento sano, ricavato dagli scarti, facile da assumere, e arricchito con vitamina B12. I risultati raccolti con questo percorso hanno suggerito agli innovatori come i cittadini potrebbero posizionarsi e quali opinioni potrebbero avere verso questo tipo di prodotto. L’intervento di Maité Debry (BE participation) ha descritto il pilot condotto dal cluster belga sul tema del cibo invenduto (Unsold food pilot), un’esperienza che ha permesso ad associazioni, cittadini, società private, ricercatori e autorità pubbliche locali di confrontarsi sul tema della gestione degli alimenti invenduti, dimostrando come questo strumento possa rivelarsi utile nell’identificare soluzioni comuni, anche in contesti conflittuali. Infine, Jérémy Levin (Innoviris) ha presentato i risultati emersi dal percorso e come Innoviris intende utilizzarli nelle sue azioni di policy e supporto al mondo della ricerca e innovazione nella regione di Bruxelles-Capitale.

L’esperienza delle tre regioni europee di TRASNFORM è stata, inoltre, arricchita dal confronto e dialogo con il percorso svolto dal Museo di Boston, e in particolare dal progetto “Building Capacity for Co-Created Public Engagement with Science” (CC-PES), come descritto da David Sittenfeld. L’intervento di Sittenfeld ha visto anche la partecipazione di Max Cawley che ha riportato l’esperienza sviluppata presso il Museum of Life & Science di Durham, nella Carolina del Nord, in CC-PES.

La prima giornata si è conclusa con un dialogo tra Giulia Bubbolini (Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo Economico - CISE), una degli esperti dell’Advisory Board di TRANSFORM, e Roger Strand, della University of Bergen, a capo delle attività del progetto dedicate al monitoraggio e alla valutazione. Bubbolini e Strand hanno riflettuto sul significato dell’impatto locale di queste esperienze, che è legato al processo e alle storie che si sono sviluppate in ogni regione, non solo alle metriche che difficilmente possono essere misurate in questo tipo di processi RRI.

All’inizio della seconda giornata della conferenza, Angela Simone ha presentato alcuni dei materiali elaborati a fine progetto, che potranno essere utilizzati dai policymaker regionali per integrare le pratiche di citizen engagement tra le loro attività. A questo link sono disponibili gli Executive Summaries delle tre Roadmap sviluppate da TRANSFORM, e l’ebook del progetto, una risorsa ricca di contenuti e link ad approfondimenti che riassume il percorso svolto in questi 36 mesi.

Marzia Mazzonetto ha poi raccontato come le esperienze siano state condivise tra i diversi cluster, in un processo continuo di apprendimento sulle reciproche metodologie, attività e sfide. La sessione successiva ha permesso un confronto tra alcuni stakeholder che hanno partecipato al progetto (soprattutto nei cluster belga e catalano, le cui metodologie richiedevano il coinvolgimento di stakeholder diversi dai cittadini) tra i quali Elisa Llurba i Olivé, direttrice dell’area ginecologica presso l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau che per prima ha proposto di condurre il pilot sull’endometriosi in Catalogna, María Busquets del Comune di Mollet del Vallès, coinvolto nel pilot sulla gestione dei rifiuti, Alain Boribon (co-fondatore di Citizenfund e RECYCLO.coop) e Ludovic Libert di HappyHours Market, coinvolti nel pilot sulla gestione degli alimenti invenduti nella Regione di Brussels-Capitale.

La conferenza si è chiusa con un panel finale con speaker esterni che hanno fornito esempi su alcune esperienze di citizen e stakeholder engagement nelle politiche di ricerca e innovazione a livello europeo ma declinate a livello territoriale e ha discusso di come TRANSFORM e la sua esperienza possa essere inserita in o ispirare questi percorsi. Anna Renkamp ha proposto una panoramica sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa e sul ruolo di regioni e città in questo contesto, portando l’esperienza di capacity building e supporto a processi locali di partecipazione dei cittadini, joint project della Fondazione Bertelsmann Stiftung con la European Commitee of the Regions. Francesco Amodeo della DG Regio ha condiviso alcune esperienze di citizen engagement promosse dalla Commissione Europea nel contesto della cohesion policy, tra cui la collaborazione DG Regio-OCSE “Engaging citizens in cohesion policy” su come ingaggiare i cittadini nei processi decisionali per il policy making (a questo proposito, ricordiamo la traduzione italiano condotta da Fondazione Bassetti del report OCSE “Innovazione nella partecipazione dei cittadini al decision making pubblico e nuove istituzioni democratiche. Cavalcare l’onda della deliberazione”) e il progetto EUTeens4Green, che ha lanciato una call per promuovere la partecipazione di ragazzi e ragazze di diverse regioni europee nella transizione energetica giusta (in Italia, le aree coinvolte sono nelle province di Taranto e Carbonia-Iglesias, deadline: 9 gennaio 2023. Maggiori informazioni sono disponibili qui). Ryan Titley, membro della European Regions Research and Innovation Network (ERRIN), ha parlato del ruolo della collaborazione tra gli attori della quadrupla-elica nelle Missioni Europee, a partire da alcune iniziative in cui è coinvolta la rete europea, tra cui  il progetto EU H2020 NetZeroCities, che supporta le oltre 100 città coinvolte nella Missione #Cities, il progetto EU H2020 MOSAIC,  e la piattaforma CrAFt (Creating Actionable Futures). Infine, Ramojous Reimeris, del Joint Research Centre della Commissione Europea a Siviglia, ha parlato delle Partnerships for Regional Innovation (PRI), processo pilota e potenziale successore dell’S3, citando alcuni strumenti, tra i quali il “Partnerships for Regional Innovation Playbook,” pubblicato di recente e l’Open Discovery Process, che allarga lo spettro degli stakeholder da coinvolgere nel disegno del piano di azione, come i cittadini

Gli interventi dei partecipanti, in presenza e online, hanno permesso di arricchire il dibattito e scambiare esperienze diverse sul tema. L’evento ha segnato la conclusione di un percorso che per tre anni ha accompagnato e guidato i governi locali delle tre regioni coinvolte verso un’innovazione sempre più inclusiva, trasparente e democratica. Le esperienze maturate e gli strumenti lasciati da TRANSFORM saranno a disposizione dei decisori per supportarli nell’integrare le voci dei cittadini e delle cittadine e dei vari stakeholders di R&I nelle loro politiche e strategie su ricerca e innovazione.

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