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27/01/2023

Infrastrutture idriche, cosa cambia con il PNRR: 4,7 miliardi e una riforma

Il nuovo Piano nazionale di interventi unifica i due precedenti meccanismi pianificatori diversi

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Il PNRR porta due importanti novità sul fronte della gestione e della sicurezza delle infrastrutture idriche: un nodo fondamentale per l’Italia, dove negli anni si sono registrate diverse difficoltà legate appunto a carenze e problemi della rete.

Un passaggio fondamentale è stato, lo scorso ottobre, l’approvazione da parte della Conferenza Unificata dello schema di decreto del MIMS per il potenziamento e il miglioramento della sicurezza del settore idrico.

Lo schema di decreto attua una riforma fondamentale del PNRR, che consentirà di valutare gli interventi per gli invasi e per la rete di distribuzione dell’acqua secondo una logica di sistema, tramite una programmazione pluriennale degli investimenti e anche per limitare i danni provocati dalla siccità e per ridurre le perdite.

La riforma accompagna gli stanziamenti pari a 4,7 miliardi di euro.

Nel dettaglio, lo schema di decreto MIMS di concerto con MITE, MIPAAF, MiC e MEF definisce le modalità e i criteri per la redazione e l’aggiornamento del Piano nazionale di interventi infrastrutturali del settore idrico. Il Piano, previsto dal PNRR, raccoglie in un unico strumento di programmazione gli interventi per invasi e acquedotti che erano prima inseriti in due meccanismi pianificatori diversi.

Il decreto definisce inoltre: le modalità con cui le Autorità di Bacino distrettuali, gli Enti di governo, le Regioni e le Province Autonome forniscono al MIMS i dati, le informazioni e i documenti necessari alla redazione del Piano; le modalità per il suo periodico aggiornamento, i criteri per l’assegnazione delle risorse, le norme di attuazione, di rendicontazione e di monitoraggio degli interventi e le modalità di revoca dei finanziamenti.

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