Un’intuizione chiara e l’idea, non scontata, di fare qualcosa di utile per gli altri.
Così è nato Robot-ProT, il dispositivo con cui Serena Moltani e Matteo Quistaini del liceo delle scienze applicate Majorana di Rho - supervisionati dalla professoressa Rosanna Gnisci - si sono aggiudicati i 12 mila euro per i primi classificati al Premio “Lombardia è Ricerca” per studenti di Regione Lombardia.
I due studenti frequentano la classe quinta H del Majorana e sono stati premiati lo scorso 8 novembre sul palco del Teatro alla Scala di Milano nel corso della Giornata della Ricerca (promossa da Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Veronesi) prima della consegna del Premio internazionale di Regione al professor Alberto Mantovani: una staffetta tra generazioni, nel segno della passione per ricerca e innovazione come motori positivi della società.
In questo video Serena e Matteo ci raccontano come funziona Robot ProT e cosa faranno ora con la loro vincita:
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Alla base della loro innovazione c’è un dato importante: come hanno imparato grazie alla scuola nel corso di due settimane passate nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Magenta, i probiotici possono contribuire alla salute intestinale ed essere di aiuto in molte patologie. A volte possono costituire un’alternativa all’uso di antibiotici, e contribuire così a diminuire un fenomeno preoccupante quale quello dell’antibiotico-resistenza.
Serena e Matteo non sono gli unici vincitori.
Guarda il video sulle 3 innovazioni vincitrici nel 2024 sulla pagina del Premio “Lombardia è Ricerca” per studenti.
Regione Lombardia ha assegnato anche 8 mila euro - come secondi classificati - al team dell’Istituto aeronautico Locatelli di Bergamo per il dispositivo “Cuando el Sol se oculta”, con cui i ragazzi hanno dimostrato di quanto si può incrementare - circa il 12% - l’efficienza di un pannello fotovoltaico in orari solitamente ‘critici’, grazie a una lente di Fresnel a geometria variabile.
All’alba e al tramonto, insomma quanto l’incidenza dei raggi solari non è perfettamente ortogonale, l’efficienza dei pannelli solari infatti diminuisce: questo il problema da cui sono partiti gli studenti, appassionati di energie rinnovabili, e che hanno risolto con uno strumento relativamente semplice, applicabile a pannelli già installati.
Il team dell’Istituto tecnico industriale Castelli di Brescia ha vinto poi - come terzo classificato - 5 mila euro con “Aria Connect”, una stazione mobile (è configurata come uno zaino) alimentata da un pannello fotovoltaico per rilevare diversi parametri di qualità dell’aria. Parametri poi trasmessi - anche tramite wifi e hotspot - a un sito, dove chiunque può consultarli.