Una nuova tecnologia sviluppata al Politecnico di Milano, in collaborazione con INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica e INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, promette di rivoluzionare le attività di verifica post-sismica.
Si chiama ”Foresight”, ed è un sistema di monitoraggio strutturale che utilizza le comuni fibre ottiche per la connessione Internet domestica per valutare in tempo reale le condizioni degli edifici colpiti da un terremoto.
Il progetto è guidato da Alper Kanyilmaz, docente del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano, e vede in prima linea il ricercatore Hasan Ceylan, vincitore di una prestigiosa borsa Marie Skłodowska-Curie Actions, impegnato nello sviluppo di modelli avanzati per la valutazione della stabilità strutturale integrati con l’interferometria ottica.
(Credits immagine: Politecnico di Milano)
I vantaggi di questa innovazione
Utilizzando interferometria ottica, Foresight converte i segnali della fibra ottica in dati predittivi sullo stato delle strutture. Questo approccio consente il rilevamento tempestivo di danni anche prima che diventino visibili, offrendo informazioni cruciali per l’intervento delle squadre di emergenza.
Le simulazioni indicano che il sistema è fino al 90% più veloce e fino al 50% più economico rispetto alle metodologie tradizionali basate su rilievi visivi.
“Puntiamo a realizzare un sistema in grado di valutare l'integrità strutturale senza richiedere infrastrutture aggiuntive nelle aree colpite - sottolinea Alper Kanyilmaz -. Il nostro obiettivo è fornire alle comunità strumenti per rispondere in modo più rapido e sicuro agli eventi sismici”.
Accanto al team POLIMI, collaborano al progetto Simone Donadello (INRiM), esperto in tecniche di misura ottica, André Herrero (INGV), che contribuisce con competenze sul monitoraggio sismico urbano, e Open Fiber, partner tecnico per l’infrastruttura di rete.
Il gruppo ha già depositato una domanda di brevetto per il metodo “Foresight”. La prossima fase della ricerca sarà dedicata alla sperimentazione in ambito urbano, con l’obiettivo di integrare questa tecnologia nelle strategie di resilienza e risposta alle calamità delle città.
(fonte: sito del Politecnico di Milano)