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    Contro spreco idrico e siccità Rainolve, finanziato dalla Ue, permette risparmi dell’80%

    Al sistema hi-tech creato dalla Rain Spa di Cerro Maggiore (MI) 2 milioni da Horizon 2020

    di Redazione Open Innovation | 17/06/2019

Aiutare gli imprenditori agricoli a produrre di più consumando meno acqua. Come? Con l’ausilio delle nuove tecnologie, dal machine learning all’intelligenza artificiale, oggi alleati preziosi anche nelle campagne italiane. Ne è ben consapevole la milanese Rain Spa, impresa che dal 1968 progetta e produce soluzioni d’irrigazione del verde all’avanguardia. E che con l’ultima nata, Rainolve, invenzione uscita dal quartier generale di Cerro Maggiore, punta a ridurre fino all’80% l’uso di acqua e del 40% l’impiego di fertilizzanti in agricoltura.

Ciò significa risparmi per il produttore agricolo, ma anche tutela delle riserve idriche, delle falde e dell’ambiente più in generale. In poche parole, benefici a valle non solo per l’imprenditore, ma anche per il cittadino-consumatore e, quindi, per l’intera società.

L’invenzione premiata dallo SME Instrument UE

Non a caso a marzo Rainolve ha sbancato la ‘Fase 2’ dello SME Instrument UE, il bando europeo dedicato alle PMI, ottenendo il massimo dei punteggi tra quei progetti di innovazione che affrontano una specifica sfida. La giuria internazionale ha esaminato ben 1.850 proposte presentate a livello europeo, inserendo Rain Spa tra le 68 beneficiarie, di cui solo 2 italiane, dei fondi stanziati da Horizon 2020, il programma quadro per la ricerca promosso da Bruxelles.

Un algoritmo che fa bene all’ambiente

L’innovazione di Rainolve sta nel suo cuore tecnologico, dentro al quale pulsa un software guidato dall’intelligenza artificiale e da un algoritmo in grado di controllare l’irrigazione, la luce, la temperatura, l’umidità dei terreni. Un sistema unico, capace di fornire e abbinare la giusta quantità d’acqua al tipo di coltivazione presente in campo, garantendo, al contempo, salute e produttività delle piante.

Un’idea hi-tech, sviluppata e brevettata da Anna, Alberto e Matteo Stiatti, fratelli e soci in Rain, che potrebbe rivelarsi ancora più preziosa in un contesto climatico, qual è quello attuale, caratterizzato da una evidente tropicalizzazione e da periodi siccitosi prolungati.

Tra gli aspetti del progetto sottolineati nell’ambito di Horizon 2020 c’è infatti anche quello relativo alla scarsità d’acqua e alla siccità, che negli ultimi 30 anni è costata all’Europa oltre 100 miliardi di euro. Non solo, sempre in relazione a Rainolve si nota come, visto il possibile aumento delle tariffe dell’acqua in Europa - tra il +20 e il +400% - , il risparmio idrico diventa una priorità nell’irrigazione professionale.

Una PMI che guarda al futuro

L’azienda milanese, 30 dipendenti, ha da poco festeggiato i cinquant’anni di attività. Vanta una decina di brevetti registrati a livello europeo e mondiale, ma soprattutto uno sguardo sempre rivolto al futuro e ai mercati esteri. Così si è aggiudicata un finanziamento di circa 2 milioni di euro per sviluppare commercialmente il modello di irrigazione hi-tech Rainolve. Il progetto, secondo gli esperti Ue che hanno esaminato le varie pratiche, “dimostra un elevato potenziale in termini di competitività e di crescita, anche grazie – scrivono – a un business plan strategico e dettagliato”.

In azienda non ci sono stati dubbi sull’uso del cospicuo finanziamento: “Finalmente – ha dichiarato Anna Stiatti, Presidente Rain - possiamo eseguire le ultime verifiche tecniche e sviluppare commercialmente Rainolve al quale stiamo lavorando dal 2012 in partnership con Inolve Newtech, azienda spagnola specializzata nello sviluppo di software per il controllo intelligente delle installazioni d’irrigazione.

È uno strumento che avrà impatto in termini non solo ambientali, ma anche economici e prevediamo entro un paio d’anni di incrementare il nostro organico”. Dal 2014, anno di inizio del programma comunitario per la ricerca e l’innovazione, Rain è la seconda azienda dell’Alto Milanese ad aver superato la Fase 2, dopo la ICMA San Giorgio. Uno straordinario risultato per l’impresa, raggiunto anche grazie al supporto di Confindustria Lombardia nell’ambito dello Sportello Europa.

 

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