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    Ecco Brain, per risparmiare energia senza cambiare gli impianti di riscaldamento degli edifici

    Il machine learning elabora i dati per ridurre il calore dove è meno necessario

    di Redazione Open Innovation | 08/03/2019

Un cervellone in grado di capire quale sia il modo migliore di risparmiare energia e rendere più efficiente il riscaldamento. Ecco l’innovazione studiata da Tree Solutions e battezzata, in modo evocativo, Brain.

L’azienda, con sede a Milano, è specializzata nel settore e si occupa soprattutto di impianti di medio/grandi dimensioni (ad esempio per condomini, palazzi direzionali con uffici, scuole). Il sistema messo a punto è in grado di elaborare le informazioni ricevute diminuendo l’energia termica prodotta in eccesso. Il tutto senza dover sostituire l’impianto già esistente. Tra le particolarità anche quella di non utilizzare un’infinità di sensori, come invece accade ancora oggi con numerosi strumenti di domotica, ma di monitorare con un’altissima frequenza alcuni punti chiave dell’ambiente e del sistema generale di teleriscaldamento.

Il ruolo del cloud

Brain, in sostanza, non è semplicemente un termoregolatore, ma un vero e proprio cervello elettronico con algoritmi di machine learning che capisce in quali zone dell’impianto l’energia sta andando sprecata e la riduce in automatico, concentrandola in altre aree. Grazie all’algoritmo, spiega l’azienda, “la riduzione dei consumi è ottenuta in modo intelligente e poco invasivo”.

È possibile poi anche la telegestione dell'’impianto grazie a una piattaforma cloud, utile anche per fornire importanti informazioni all’energy manager. Ovviamente in questo modo si riducono anche le emissioni inquinanti, altro grave problema legato al riscaldamento domestico. Brain funziona allo stesso modo per gli impianti di raffreddamento, anch’essi molto dispendiosi dal punto di vista energetico.

I risparmi attesi

Tree Solutions srl è stata fondata da Amerigo Restucci e Gunther Breda, ai quali si è affiancato un team di professionisti con lo scopo di selezionare soluzione tecnologiche e gestionali per l’ottimizzazione dell’energia. La semplice conoscenza dei consumi energetici può portare alla riduzione del 15& dello spreco. Secondo l’azienda, poi, il loro algoritmo è in grado di ridurre i consumi di oltre il 25% a parità di costi dell’energia e di condizioni di utilizzo.

Il progetto è stato presentato a fine gennaio agli investitori al Polihub, l’incubatore d’impresa del Politecnico di Milano, nell’ambito della campagna di equity crowdfunding lanciata su CrowdFundMe.

“Nel solo 2018 – hanno spiegato i creatori – i 34 Brain già installati hanno permesso di risparmiare 648 mila chilogrammi di anidride carbonica e 1.337 chilogrammi di ossidi di azoto. Parlando di consumi, sono state risparmiate 270 tonnellate equivalenti di petrolio”. Tra i clienti B2B attivi ci sono Eni Gas e Luce, Sorgenia, Energy Wave, Centrogas. Le aspettative di sviluppo sono più che rosee: il fatturato atteso per il 2019 è di un milione di euro, in forte crescita rispetto a 140 mila euro del 2018.

 

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