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    Manifatturiero, il 20% delle imprese punta su giovani specializzati in Industria 4.0

    Osservatorio Mecspe: il 60% delle aziende ha reagito alla crisi investendo in nuove tecnologie

    di Redazione Open Innovation | 19/08/2020

La lungimiranza di molti imprenditori ha permesso alla maggior parte delle aziende italiane, e cioè al 60% di loro, di resistere alla crisi generata dall’emergenza Covid-19 grazie agli investimenti introdotti da tempo in nuove tecnologie.

È quanto emerge dal profilo degli imprenditori della manifattura italiana, fotografato dall’Osservatorio Mecspe analizzando il secondo trimestre dell’anno in corso. In questo periodo è risultato evidente come chi ha saputo abbracciare con anticipo il cambiamento digitale attraverso l’industria 4.0 sia concretamente riuscito a resistere alla straordinaria ondata di crisi.

Secondo la ricerca le tecnologie già introdotte o da introdurre entro il 2020 in azienda si orientano su sicurezza informatica (76%), connettività (73%), Cloud computing (53%), Internet of Things (46%), simulazione (44%), produzione additiva e Big Data (43%), robotica collaborativa e Realtà Aumentata/Virtuale (36%), Intelligenza Artificiale (34%), materiali intelligenti (32%) e nanotecnologie (29%).

In questo contesto anche la disponibilità di talenti e competenze risulta fondamentale nel comparto manifatturiero, ma non solo, italiano: si aprono nuove possibilità di inserire e formare talenti. Se da un lato il 26% degli imprenditori preferisce non prevedere al momento assunzioni di questo tipo, il 20% sta invece valutando di introdurre giovani specializzati nel campo delle tecnologie 4.0 provenienti da ITS o Università o con già un minimo di esperienza lavorativa.

Il 13% poi sta predisponendo percorsi formativi interni per i giovani già dipendenti dell’azienda, mentre il 9% sta valutando di assumere giovani anche senza una precedente formazione scolastica o lavorativa, predisponendo però percorsi formativi specifici interni.

 

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