Sempre più PMI innovative stanno sviluppando o hanno sviluppato soluzioni basate sui sistemi di distributed ledger, le tecnologie basate su ‘registri distribuiti’ con informazioni che possono essere tracciate e conservate in modo completamente sicuro e affidabile. Tecnologie Blockchain che vengono utilizzate in molti settori, dalla manifattura alla finanza, dall’agroalimentare a servizi aziendali o legali.

L’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha realizzato con il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico uno studio dedicato allo sviluppo dell’ecosistema Blockchain in Italia.

Nel 2019, le aziende italiane hanno investito circa 30 milioni di euro in progetti di Blockchain, un incremento del 100% rispetto all’anno prima. Le società finanziarie e assicurative rappresentano circa il 40% del totale, mentre un ulteriore 30% di investimenti proviene dalle PMI.

La Blockchain può generare un valore aggiunto significativo nella possibilità di fornire garanzie in materia di provenienza, trasporto, trattamento, stoccaggio dei beni come avviene nei processi distributivi da produttore a consumatore nel settore agroalimentare o tessile.

Un vantaggio, naturalmente, anche in termini di marketing, in quanto permette a consumatori e clienti di accedere alle informazioni sulla produzione e un controllo semplificato della qualità. Nel caso delle operazioni finanziarie, invece, la decentralizzazione e la trasparenza della tecnologia aumentano la liquidità sul mercato dei crediti commerciali e sono in grado di ridurre i costi e i tempi necessari per ottenere un prestito.

L’OCSE ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di abilitare tutte le imprese all’utilizzo di determinate tecnologie, diminuendo quindi i livelli di digital divide. ‘Fare sistema’ è quindi un’importante prerogativa per lo sviluppo tecnologico delle imprese e conseguentemente dell’intero Paese.

In allegato lo studio completo dell’OCSE.

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