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    Università di Brescia, un biotransistor per la diagnosi precoce del tumore al pancreas

    Con il progetto europeo SiMBiT da 3 milioni di euro per screening veloci a costi contenuti

    di Redazione Open Innovation | 12/03/2019

Nei prossimi tre anni, grazie a fondi europei, sarà sviluppata una nuova tecnologia in grado di diagnosticare precocemente il tumore al pancreas e altri tipi di neoplasie. Sarà il gruppo di ricerca di Microelettronica del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università degli Studi di Brescia a mettere a punto un bio-transistor intelligente per la rilevazione, a livello molecolare, di bio-marcatori proteici e genomici, con tempi di analisi di poche ore.

Il progetto è SiMBiT (Single Molecule Bio-electronic smart system array for clinical Testing), è stato finanziato dalla Commissione europea all’interno del programma Horizon 2020 e vale oltre tre milioni di euro. A coordinarlo, Luisa Torsi dell’Università degli Studi di Bari, anche se l’Università degli studi di Brescia ha ottenuto il secondo budget più alto tra quelli ricevuti dai partner, pari a oltre 391 mila  euro. Tra i partecipanti, anche le Università di Dusseldorf, Eindhoven, Åbo Akademi e l’Istituto Italiano di Tecnologia, che con un approccio multidisciplinare – insieme a imprese hi tech – metteranno insieme ingegneria elettronica, nuovi materiali, tecnologie industriali, biotecnologie, chimica analitica e medicina.

Costi compatibili con lo screening di massa

Dietro la ricerca, c’è una scoperta scientifica rilevante, quella di un dispositivo bio-elettronico (transistor, appunto) che si basa su tecnologie organiche che rilevano anche una singola molecola in poche decine di minuti. Per realizzare il dispositivo, che vede un transistor e uninterfaccia biologica, i costi sono bassi e dunque ben compatibili con uno screening di massa per la popolazione.

Rivoluzione diagnostica

Grazie a SiMBiT, da un singolo dispositivo si passerà a un insieme integrato di 96 sensori, in modo da dare vita a un sistema bio-elettronico intelligente per la misura di biomarcatori sia proteici sia genomici. Chiaramente, il prototipo dovrà poi essere validato in ambito chimico-clinico. Il banco di prova sarà l’analisi di marcatori, nel plasma o nelle urine, associati a cisti pancreatiche che evolvono in tumori, noti per la loro aggressività e diagnosi troppo spesso tardiva, che porta alla mortalità. Potenzialmente, SiMBiT potrebbe dunque contribuire a ribaltare la diagnostica medica.

 

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