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    Export, in crescita a febbraio per il traino della farmaceutica

    L’ISTAT: +7% su base annua ma già si segnala il calo verso la Cina

    di Redazione Open Innovation | 22/04/2020

L’export italiano nel mese di febbraio è cresciuto del 7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente con vendite in aumento dell’8% nell’area UE e del 5,9% nelle zone extra unione europea.

Dati positivi rilevati dall’ISTAT e confermati anche dall’incremento congiunturale rispetto al mese prima, gennaio 2020, dell’1,1% (anche se inferiore a quello dei due mesi precedenti) e che fanno da contraltare a un import in flessione sia sul mese (-3,8%) che sull’anno prima (-0,7%), con una particolare sofferenza del settore energetico e dei mercati extra-UE.

Quello degli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici è stato il settore che ha maggiormente trainato la crescita dell’export rispetto al mese di febbraio del 2019 con un incremento del +41,2% seguiti da altri mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+14,4%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+11,9%).

La Turchia (+36,6%) è il Paese che ha maggiormente contribuito alla crescita dell’export italiano su base annua seguita da Stati Uniti (+22,3%) e Belgio (+20,2%). Importante anche il ruolo di Germania (+6,8%) e Francia (+7,5%). Un mese, quello di febbraio 2020 che ha visto forti flessioni delle vendite verso il Regno Unito (-8,2%), appena uscito dall’Unione Europea, e verso la Cina (-21,6%), in piena emergenza Coronavirus. Per quanto riguarda il trimestre dicembre 2019-febbraio 2020, rispetto al precedente, si rileva un aumento sia delle esportazioni (+0,6%) sia delle importazioni (+1,1%).

L’ultimo comunicato stampa dedicato alle rilevazioni ISTAT ha evidenziato inoltre come a febbraio 2020 si stima che il saldo commerciale aumenti di 2.847 milioni di euro (da +3.238 milioni a febbraio 2019 a +6.085 milioni a febbraio 2020). Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +8.603 milioni di euro (era +6.499 milioni a febbraio 2019).

Numeri che aiutano a disegnare il quadro economico pre emergenza Covid-19: gli effetti della pandemia saranno visibili a partire dal report di marzo e da quelli dei mesi successivi.

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