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    Un telaio hi-tech per materiali avanzati, dal crine di cavallo alla fibra di carbonio

    Dal bando regionale Linea R&S per Aggregazioni un'innovazione per prodotti ad alto valore aggiunto

    di Redazione Open Innovation | 16/01/2020

Il settore tessile ha un peso rilevante nel comparto manifatturiero lombardo. Ed è a questo settore che guarda il progetto di un’inedita famiglia di macchine a tessere a singola pinza positiva, gestite mediante controllo numerico, in grado di risolvere molteplici problemi che caratterizzano l’impiego di telai tradizionali in svariate nicchie produttive del tessile tecnico, abbigliamento di alta gamma e arredo per la casa.

Il progetto Unirapier - questo il suo nome - è stato guidato dalla PTMT S.r.l. di Gandino (Bergamo), affiancata a un’impresa specializzata come la Rovagnati Vincenzo S.p.a. di Mariano Comense (CO) e per la parte di ricerca dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione dell’Università di Bergamo, centro di eccellenza nello sviluppo delle tecnologie per il tessile.

A sostenerli, un finanziamento di circa 800 mila euro di Regione Lombardia, in piccola parte a fondo perso e il rimanente a titolo di finanziamento agevolato tramite il “POR FESR 2014-2020: Bando Linea R&S per Aggregazioni”.

Insieme, queste tre realtà hanno lavorato alla progettazione, alla realizzazione e ai test di un telaio innovativo, modulare e automatizzato che potrà garantire diversi vantaggi competitivi sia all’azienda produttrice, sia a tutte le realtà manifatturiere che decideranno di adottarlo per le proprie produzioni.

I problemi risolti e l’innovazione realizzata

Il telaio monopinza è idoneo a essere impiegato per la tessitura ortogonale di materiali tessili particolarmente difficili da trattare, grazie all’adozione di innovativi sistemi di alimentazione trama con l’applicazione delle più avanzate tecnologie e di sofisticati dispositivi di controllo. Eliminando i problemi legati alla perdita della trama in sede di scambio tra le pinze, nonché il fenomeno del twist della trama, e ottenendo un basso sfregamento tra trama, organi meccanici e fili ordito, la macchina rappresenta una innovazione sostanziale per la produzione di tessuti particolari per una grande varietà di applicazioni.

L’innovazione è insita nel sistema di inserzione della trama con singola pinza positiva, gestita mediante controllo numerico, e nella concezione modulare della macchina che la rende adatta a essere adeguata a diverse applicazioni.

Mediante l’implementazione di versioni specifiche degli organi principali quali ad esempio pinze, apripinza, guide, alimentazioni trama, cinematismi, movimentazione battente e ratiera, di moduli specifici per la particolare applicazione e dei relativi sistemi di controllo, è infatti possibile ottenere un processo produttivo ottimizzato ed efficiente.

Dal crine di cavallo alla fibra di carbonio

Per lo svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo e la verifica sperimentale si è deciso di selezionare due tra le possibili applicazioni che, da un punto di vista tecnologico, risultano agli antipodi.

Una è la tessitura del crine di cavallo, da sempre utilizzato da Rovagnati per la realizzazione delle migliori interfodere per l’abbigliamento di alta gamma. Il crine è per sua natura un materiale tessile difficile da trattare, discontinuo e con “fili” (crini) di dimensioni diverse mischiati tra loro e di lunghezza limitata (legata alla lunghezza della coda dell’animale di provenienza), che non è possibile ‘giuntare’ e che quindi non è possibile tessere con un telaio tradizionale. Per quest’applicazione, il telaio è stato dotato di uno speciale sistema di selezione trama, concepito a partire da un brevetto del partner utilizzatore, che non era possibile impiegare sulle macchine tessili meccaniche di vecchia generazione (telai a navetta) a oggi in uso nella produzione di interfodere.

La seconda tipologia di applicazione selezionata è stata invece quella della tessitura di fibra di carbonio in formato spread/tape/tow, destinata alla creazione di tessuti di supporto nel campo dei materiali compositi.

Le future possibili applicazioni

Le applicazioni sperimentate sono solo una minima parte dei possibili futuri usi della macchina monopinza, che potrà rappresentare una novità interessante per molteplici altre tipologie di produzioni tessili: aramidici, vetro, piattine, fili metallici, tessuti per la moda e l’arredo di alta gamma, con riflessi positivi non solo sulle aziende partecipanti al progetto, ma anche sul tessuto produttivo del territorio.

Per maggiori informazioni:

https://www.ptmt.it

Per contatti: Ing. Paolo Pezzoli, Email: paolo.pezzoli@ptmt.it , Tel.327.5723583.

 

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