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09/12/2021

Bi-rex: così due ricercatrici PoliMi ricavano cellulosa da scarti alimentari

Nuova carta da birra, riso, agrumi e bioplastica da gusci di crostacei: un processo ecosostenibile

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

L’ultimo riconoscimento in ordine di tempo è il premio ritirato al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della XIII edizione di Eni Award, il premio per la ricerca scientifica di Eni, con la menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship”. Il premio, conosciuto anche come il “Nobel dell’Energia”, è considerato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente.

Una startup al femminile nata in ateneo

A guadagnare quest’anno l’importante riconoscimento è Bi-rex, startup early stage (TRL 4) tutta al femminile che ha sviluppato un processo green per la produzione di biopolimeri. Interessante esempio di imprenditoria, è stata fondata da Monica Ferro e Greta Colombo Dugoni, ricercatrici del Politecnico di Milano, ed è in fase di industrializzazione del processo grazie al sostegno di un business angel.

Premiata da Joule nell’ambito dell’edizione 2020 di “StartCup Lombardia”, ha ricevuto a partire da gennaio 2021 un percorso di incubazione personalizzato all’interno di Polihub e con il supporto metodologico di Joule.

Il progetto Bi-rex nasce all’interno del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano, dall’unione di due persone e due progetti di ricerca: studio di nuovi solventi green atossici e studio di biopolimeri, in particolare di cellulosa. Greta Colombo Dugani ha iniziato il proprio lavoro studiando una nuova classe di solventi atossici, catalogati come “green”, Monica Ferro invece ha sempre lavorato con polisaccaridi e negli ultimi anni si è occupata di cellulosa. L’incontro tra le due, unite da una passione per la ricerca, ha fatto nascere il desiderio di collaborare in un progetto che potesse unire le competenze dell’una con quelle dell’altra.

L’idea di fondo è unica: estrarre la cellulosa da fonti alternative, come ad esempio gli scarti alimentari, invece che dagli alberi. E se da un singolo albero, che richiede dieci anni per crescere, si ottengono solo mille rotoli di carta igienica, dagli scarti agro-alimentari se ne possono produrne molti di più, senza deforestare. Inoltre a oggi gli scarti sono bruciati per essere smaltiti, generando ulteriore inquinamento. Il loro lavoro punta proprio su questo, cercare di dare una nuova vita a questi scarti, estraendo da quest’ultimi la cellulosa.

Come funziona il processo e cosa se ne ricava

Nello specifico Bi-rex si occupa quindi di valorizzare le biomasse con il fine di ottenere in modo ecosostenibile prodotti a elevato valore aggiunto, come cellulosa e chitina. Il progetto si inserisce a pieno titolo nell’ambito dell’economia circolare, non a caso gli è stata riconosciuta da Legambiente la menzione speciale nel premio Innovazione Amica dell’ambiente 2019.

“Bi-rex – spiega Greta Colombo Dugoni - è un processo brevettato che permette di valorizzare gli scarti delle industrie agro-alimentari ottenendo biopolimeri naturali, tra cui cellulosa e chitina. Questi materiali, utilizzati per molteplici applicazioni, sono normalmente ottenuti attraverso processi chimici ad alto impatto ambientale e condizioni energivore (ad esempio alta pressione, alta temperatura, acidi e basi forti).

Bi-rex ha proposto un nuovo processo ecosostenibile utilizzando una classe innovativa di solventi green (Deep Eutectic Solvents - DES). Il processo è versatile”. Continua Monica Ferro: “Dagli scarti di lavorazione della birra, del riso e degli agrumi è stata ottenuta la cellulosa per il mercato del packaging e del tissue (tovaglioli, fazzoletti, carta igienica…), mentre dai gusci dei crostacei e dagli insetti è possibile avere la chitina, biopolimero utilizzato nel mercato del trattamento delle acque, nella produzione di bioplastiche e come elicitore nell’agricoltura biologica. È un progetto di economia circolare che si inserisce negli obiettivi prefissati dall’ONU nell’agenda 2030 (SDG 12)”.

I premi

In soli 2 anni, Bi-rex ha depositato cinque brevetti e vinto importanti finanziamenti. Dopo essere stato selezionato tra i vincitori dell’undicesima edizione di Switch2Product Innovation Challenge, ha infatti vinto il grant di 30 mila euro e il percorso di accelerazione all’interno di Polihub. Inoltre, grazie alle competenze acquisite, Bi-rex ha ottenuto un finanziamento pre-seed di 160 mila euro da Poli360, fondo di investimenti gestito da 360 Capital Partners, primaria società europea di venture capital. Il finanziamento pre-seed permette di validare il proof of concept affrontando lo scale-up dal laboratorio all’impianto pilota, per studiare la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica su scala industriale.

 

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