Verrà aperta una nuova finestra
Immagine della notizia
Next Generation - M1 - Approfondimenti

01/07/2022

Digitalizzare i Beni culturali: la nuova sfida del PNRR e le sue ricadute

Dalla AR alla gamification agli avatar intelligenti, le tecnologie rilanciano il patrimonio italiano

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Quando parliamo di ricchezza nel nostro paese, non possiamo non pensare alla quantità di bellezze e cultura da cui siamo circondati. L’Italia, infatti, vanta ben 55 siti UNESCO e 61 luoghi tutelati dal FAI. Beni che, oltre a raccontare secoli di storia, cultura e tradizioni, rappresentano un importante potenziale economico.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) riconosce e valorizza le potenzialità del patrimonio culturale italiano. Per questo motivo, nel Piano sono previste misure di sostegno e di rilancio di questo settore. Tali misure si focalizzano sulla rigenerazione del patrimonio culturale e turistico e la valorizzazione degli asset, delle competenze distintive e della digitalizzazione.

Considerando ciò, il PNRR stanzia nella Missione 1 Componente 3 – Turismo e Cultura 4.0 circa 7 miliardi di euro. L’obiettivo dell’intervento è quello di sostenere il “patrimonio culturale per la prossima generazione” e prevede investimenti per creare un patrimonio digitale dei beni culturali. L’obiettivo della misura è digitalizzare il patrimonio culturale italiano favorendo:

- la fruizione di siti, musei e luoghi della cultura;

- lo sviluppo di servizi da parte del settore culturale/creativo.

In questo modo, da un lato si vuole garantire un accesso universale alle opere d’arte e dall’altro si abilitano iniziative di approfondimento e di divulgazione innovative.

Gli investimenti lombardi nell’ecosistema della cultura

Anche la Regione Lombardia guarda ai beni culturali come una risorsa da sviluppare e innovare. Nella Smart Specialisation Strategy 2021-2027, ad esempio, viene ribadito il sostegno all’intero ecosistema della cultura e della conoscenza, con l’intenzione di investire in nuove tecnologie, strumenti e modelli innovativi per rendere accessibile a tutti la fruizione dei beni culturali.

Sul tema delle Industrie Creative e Culturali, la Lombardia per il triennio 2014-2018 ha ottenuto 7,6 milioni di euro di fondi europei in progetti di ricerca industriale prevalentemente concentrati su due tematiche:

- Tecnologie ICT avanzate (ad es. 3D, Realtà Aumentata, interfacce utente avanzate, Visual Computing) per lo sviluppo di prodotti, strumenti, applicazioni e servizi innovativi nelle industrie creative (pubblicità e comunicazione, audiovisivo, stampa ed editoria, videogiochi, artigianato, design, moda, etc.);

- Next Generation Media: tecnologie per la creazione, gestione e distribuzione di contenuti di alta qualità (ad esempio media generati dagli utenti, media in tempo reale, social media, etc.) e soluzioni immersive e pervasive per una migliore esperienza utente (ad esempio Storytelling personalizzato, Realtà Aumentata, etc.)

Le priorità identificate da Regione Lombardia in questo settore sono:

- lo sviluppo di tecnologie innovative nel campo dei beni culturali (conoscenza, valorizzazione innovativa, digitalizzazione, realtà aumentata, gamification, sviluppo di motori di ricerca integrati per portali culturali, etc.);

- lo sviluppo e l’applicazione di soluzioni che utilizzino tecnologie ICT di frontiera, come la realtà virtuale e aumentata, Big&Open data, per la valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, artistico e ambientale (ad esempio attività culturali, enogastronomia, moda, design, cultura industriale).

Regione Lombardia sottolinea anche l’intenzione di investire in progetti che si focalizzino sullo sviluppo di tecnologie e/o applicazioni ICT innovative a supporto della fruizione immersiva, interattiva e partecipativa nell’accesso a contenuti culturali.

Le nuove tecnologie al servizio dei beni culturali

Attualmente, sono molte le tecnologie presenti sul mercato che possono essere utilizzate per sostenere e implementare la fruizione dei beni culturali. Queste tecnologie permettono alle persone di accedere a musei, mostre e siti archeologici in maniera nuova, anche e soprattutto in risposta ai cambiamenti dovuti alla crisi pandemica appena vissuta. Sempre più, infatti, è richiesto un supporto digitale per un’esperienza culturale complessa e totale.

Tra i trend emergenti possiamo sicuramente annoverare la gamification user-oriented di contenuti culturali, ovvero l’utilizzo di elementi di game design in contesti diversi dal gioco. Il gaming assume un valore centrale nell’ecosistema museale, inducendo la creazione di un legame anche emotivo tra l’individuo e il patrimonio su cui è incentrato il gioco.

In particolare, attraverso questo tool, è possibile visitare musei o siti archeologici partendo dai propri smartphone attraverso un’esperienza immersiva grazie all’uso di tecnologie touch integrate, content audio e visual management, di cui un esempio è l’ICX – Interactive Culture Experience.

Nella digitalizzazione del sistema culturale, una nuova frontiera è poi legata allo sviluppo dei Digital Twins. Il Digital Twin o Gemello Digitale identifica la perfetta replica di un oggetto fisico in formato digitale. Questi due sistemi, attraverso l’uso di diverse e specifiche tecnologie, possono comunicare e interagire tra loro scambiandosi informazioni. Nell’ambito della conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, il Digital Twin può essere uno strumento d’aiuto davvero fondamentale. Infatti, questo strumento può essere utilizzato:

- per la conservazione e lo studio per esperti e studiosi. La simulazione del sito di scavo permette di lavorare simultaneamente ad archeologi e a tecnici, anche da luoghi diversi;

- per il monitoraggio dei parametri ambientali in tempo reale e di software di modellazione predittiva. I Digital Twins facilitano una strategia di gestione integrata e la scelta di azioni preventive ottimali per il patrimonio artistico e i siti storico-culturali;

- per la promozione e la fruizione dei beni culturali. Possono essere utilizzati come base per i Virtual Tour e, quindi, per consentire ai visitatori virtuali di entrare in contatto con un bene culturale in maniera più immersiva, ad esempio con un accesso virtuale al suo interno.

Le ricadute concrete

Un esempio concreto di questa tecnologia si può ritrovare all’interno della Palazzina di Caccia di Stupinigi, in provincia di Torino, per cui si è alla ricerca di un delicato equilibrio tra conservazione e valorizzazione per l’edificio, gli arredi, l’accesso dei visitatori. Un equilibrio difficile, che ora le nuove tecnologie possono garantire.

Le nuove tecnologie rispondono anche un altro tema legato alla fruizione dei beni culturali: l’inclusione sociale. In particolare, un trend all’avanguardia è quello legato all’uso dei robot nei contesti museali. Questi permettono alle persone con gravi disabilità motorie di accedere e visitare le esposizioni senza uscire di casa. Infatti, il robot permette di muoversi all’interno degli spazi nel museo e soffermarsi sugli oggetti esposti in maniera ravvicinata, attraverso un collegamento che restituisce la sensazione di essere come presenti nel museo.

Innovativo è poi l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nei contesti museali. In particolare, straordinario è l’uso dell’interazione uomo-macchina attraverso il dialogo. Alcuni musei, a questo proposito, stanno iniziando a utilizzare avatar che ricostruiscono in 3D personaggi storici a grandezza naturale, dotati di Intelligenza Artificiale che permette loro di sostenere un dialogo con gli umani su argomenti relativi alle opere museali. Una nuova interfaccia intelligente, efficace ed empatica.

ICT, ecco progetti innovativi delle aziende

Infine, ci sono altre tecnologie a supporto della manutenzione e della fruizione dei beni culturali che utilizzano l’Artificial Intelligence, in progetti innovativi portati avanti da alcune aziende. Eccoli:

Plunge, realizzato da 3×1010, consente di creare un mondo virtuale dotato di vari touchpoint totalmente customizzabili (widget, video, immagini, testi, link esterni, ecc.) che possono essere facilmente aggiornati mediante un Content Management System. Le aree di applicazione sono molteplici, dal mondo degli eventi alla digital art (NFT), dai musei alla didattica.

Qroom immersive holographic service desk, della startup innovativa Quintetto, è il primo service desk olografico immersivo al mondo, che permette la presenza remota in tempo reale per le aziende e i servizi mantenendo la presenza quasi fisica dell’interazione umana e dell’assistenza. Un brevetto che integra l’AI per interfacce e servizi di interazione multimodale, eliminando la necessità di costosi uffici locali e viaggi.

Il monitoraggio wireless per la tutela dei beni artistici e archeologici è invece il servizio offerto dalla Capetti Elettronica: ovvero il monitoraggio delle condizioni microclimatiche degli ambienti museali e nel controllo delle lesioni del patrimonio archeologico e architettonico, con l’obiettivo di garantire la tutela e la conservazione del piccolo reperto come della grande infrastruttura.

Questo intervento vuole avviare - nella community di Open Next Generation, tra imprese, ricercatori, professionisti – una riflessione condivisa sulle opportunità della Valorizzazione dei beni culturali e stimolare la conoscenza e messa a fattor comune di progettualità innovative che si vanno realizzando nell’ecosistema imprenditoriale e della ricerca lombardo.

Se - come imprenditore, ricercatore, professionista - stai lavorando a progetti innovativi nell’ambito dei Beni culturali e vuoi presentarlo attraverso Open Next Generation iscriviti alla Community: clicca qui.

Nessun allegato selezionato.
Tag di interesse
Non sono presenti aree di interesse associate a questo contenuto