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    Dal MIT la pillola hitech stampata in 3D e controllabile dallo smartphone

    Più di un semplice farmaco contro HIV e malaria: può fare diagnosi e rilevare parametri

    di Redazione Open Innovation | 17/12/2018

La prima innovazione è contenuta nella sua doppia funzione: quella tradizionale terapeutica, in primis, a cui si affianca quella diagnostica, che le consente di inviare ai medici informazioni sullo stato di salute del paziente. La nuova pillola creata dai ricercatori del MIT, il Massachusets Insistute of Technology celebre in tutto il mondo, è molto di più di un normale farmaco. Intanto perché è realizzata con la tecnologia di stampa 3-D e poi perché, e qui sta un’altra innovazione senza precedenti, si ingerisce come una pasticca tradizionale ma può essere controllata dall’esterno con tecnologia wireless, per gestire il rilascio delle sostanze terapeutiche desiderate.

La pillola hitech può rimanere più di un mese nello stomaco rilasciando via via medicinali, trasmettendo informazioni e individuando eventuali anomalie presenti nell’organismo, come infezioni o reazioni allergiche alle quali può anche rispondere, mettendo in circolo altre sostanze terapeutiche. Un passo avanti importante per tutta una serie di terapie, dietro al quale troviamo anche ricercatore italiano.

UN AIUTO CONTRO MALARIA E HIV

“Il nostro sistema potrebbe fornire un monitoraggio e una terapia a ciclo continuo – ha spiegato l’italiano Giovanni Traverso, visiting scientist del Dipartimento di Ingegneria Meccanica del MIT a cui il ricercatore si unirà a partire dal 2019 - questo la rende utile per terapie a lungo termine che attualmente vengono somministrate per via iniettiva, in particolare nella cura di pazienti con Hiv o malaria, patologie che richiedono un corretto dosaggio del farmaco.

Traverso e Robert Langer, professore del David H. Koch Institute e membro del MIT’s Koch Institute for Integrative Cancer Research, sono senior authors dello studio su questo versatile e futuribile dispositivo medico, studio pubblicato il 13 dicembre sulla rivista Advanced Materials Technologies. Yong Lin Kong, già ricercatore al MIT e ora assistant professor all’Università dello Utah, è invece lead author della pubblicazione.

COME FUNZIONA

La pastiglia ha la forma di una Y, con un corpo centrale e due bracci nei quali sono presenti piccoli scomparti dove vengono inseriti i farmaci confezionati in modo da venire rilasciati gradualmente. In futuro i ricercatori saranno in grado di gestire l’apertura e la chiusura delle caselle che contengono le sostanza terapeutiche a distanza con sistemi di comunicazione wireless. La pastiglia può poi essere un utile strumento diagnostico: dotata di sensori che monitorano l’ambiente gastrico, la capsula registra e comunica le informazioni che riceve – come la temperatura corporea - direttamente a uno smartphone che si trova nelle immediate vicinanze.

Gli scienziati si sono serviti di stampanti 3-D per costruire il farmaco del futuro, tale tecnologia, infatti, ha consentito di assemblare gli strati alternati di polimeri rigidi e flessibili che la compongono, adatti a resistere all’elevata acidità dello stomaco. I ricercatori immaginano che il dispositivo possa essere utilizzato per diagnosticare i primi segnali di una malattia e quindi rispondere precocemente con i farmaci appropriati. Se la pastiglia-capsula individua un’infezione batterica, ad esempio, potrebbe iniziare a rilasciare antibiotici.

UNO STRUMENTO PER LA MEDICINA DI PRECISIONE

“Siamo potenzialmente in grado di creare dispositivi elettronici ingeribili su misura il cui periodo di permanenza nel tratto gastrico può essere personalizzato in base alle esigenze mediche specifiche, e ciò – afferma lo scienziato del Mit che ha seguito il progetto - potrebbe portare a diagnosi e trattamenti personalizzati ampiamente accessibili”.

Il nuovo strumento promette insomma di costituire uno dei volti della Medicina di Precisione. Dopo una prima sperimentazione in laboratorio e sugli animali, entro due anni dovrebbero scattare i primi test sugli esseri umani.

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