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    Goal 9 di Sviluppo sostenibile: come accelerare su digitale e infrastrutture

    Nel Rapporto ASviS trend crescente ma servono connessioni capillari su 5G, fibra e rete ferroviaria

    di Redazione Open Innovation | 10/12/2021

Il Rapporto ASviS 2021 in riferimento al Goal 9 “industria, innovazione e infrastrutture”, ovvero all’obiettivo di costruire infrastrutture resilienti promuovendo l’innovazione e un’industrializzazione responsabile e sostenibile, mostra chiaramente come la pandemia abbia modificato le abitudini e lo stile di vita dei cittadini, e come capillarità e velocità delle infrastrutture diventano ora fondamentali.

Non a caso l’Italia ha riservato alle infrastrutture digitali una speciale attenzione nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con l’obiettivo di ottenere la totale copertura delle connessioni Very high capacity networks, ovvero 5G e fibra, entro il 2026, ma per poterlo raggiungere è assolutamente necessario lavorare sulla loro diffusione nelle aree rurali

Nel 2020, infatti, l’Italia si è classificata settima tra i paesi europei con la minore connessione Vhcn, con il 30% contro il 44% della media UE27, ma purtroppo non è l’unica voce in cui abbiamo un distacco: nel 2019 paghiamo uno 0,7% di ritardo nella spesa per Ricerca e sviluppo e un 13,6% sul fronte delle risorse umane nei settori scientifici e tecnologici.

In generale, però, l’indicatore composito italiano sul Goal 9 presenta un andamento crescente tra il 2010 e il 2018: merito dell’aumento del 30,3% delle famiglie con connessione alla banda larga, di un +21,9% di imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto e/o processo e di una crescita del 47,4% del numero di ricercatori in equivalente tempo pieno; dal 2018 al 2020 il trend si è poi stabilizzato.

L’Italia è dunque sulla buona strada, ma affinché possano essere raggiunti gli ambiziosi obiettivi che ci si è posti entro il 2026, è fondamentale la “connessione dei territori”: sia per quanto riguarda la rete a banda ultra larga per scongiurare il “digital divide”, sia per quanto riguarda lo sviluppo di una rete ferroviaria e intermodale capillare su tutto il territorio nazionale, che incentivi l’utilizzo del trasporto di merci e persone su ferro a scapito di quello su gomma, investendo allo stesso tempo nelle opere di manutenzione delle infrastrutture stradali, in quanto necessarie e volano per l’economia.

 

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