È stato approvato dal Consiglio regionale il Programma Strategico Triennale per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico: il documento programmatico che fornisce anche un quadro con le previsioni degli interventi da realizzare in questi settori, e che è uno dei principali strumenti di governance introdotti dalla legge regionale “Lombardia è Ricerca e Innovazione” del 2016, anche per il raccordo con gli strumenti di programmazione a livello nazionale e comunitario.
Mobiliterà tra l’altro risorse, pubbliche e private, per 1,5 miliardi di euro.
Un sostegno per la resilienza del territorio
“Ricerca e innovazione sono la strada per rispondere alle grandi sfide del nostro tempo. Non sono solo sfide tecnologiche ed economiche – ha commentato l’assessore alla Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala – ma anche ambientali e sociali”.
“Queste sono sfide che la pandemia ha acuito. Per questo è ancora più urgente - ha ribadito Sala - sostenere il territorio nella sua capacità di affrontare cambiamenti repentini e in un contesto di grande incertezza. Per farlo abbiamo confermato la nostra scelta strategica fondamentale, che è anche un tratto distintivo delle nostre politiche. Vogliamo cioè mettere al centro di tutte le scelte la persona e i suoi bisogni”.
“Ringrazio il Consiglio regionale – ha chiosato – per la grande partecipazione al voto in Aula e per l’interesse mostrato nei confronti del Piano. L’obiettivo è infatti rafforzare la relazione tra le politiche di ricerca e innovazione e i bisogni dei cittadini e della comunità”.
Un percorso partecipato
Il Programma strategico è stato predisposto con una maggiore attuazione dei principi di Responsible Research and Innovation (RRI), e dunque attraverso un percorso articolato di condivisione con vari attori del territorio. Tra queste le Direzione generali di Regione Lombardia, il Sistema regionale, il Foro regionale per la ricerca e innovazione, le associazioni di categoria, le università e gli istituti di ricerca. Compresi anche i parchi tecnologici, i Cluster tecnologici, le associazioni dei lavoratori e degli enti locali e i cittadini lombardi.
Novità dell’edizione 2021-2023 è stata infatti l’introduzione di un percorso partecipativo strutturato. C’è stato il coinvolgimento, in due diversi momenti, di un campione di oltre 1.000 cittadini lombardi che si sono espressi sui nuovi bisogni, in particolare sul post-Covid e sul ruolo della ricerca e dell’innovazione.
Gli ecosistemi del PST, le aree di sviluppo
Ambiti di azione del PST sono quelli degli otto ecosistemi dell’innovazione già presenti nell’edizione 2018-2020: nutrizione; salute e Life science; cultura e conoscenza; connettività e informazione; Smart Mobility e Architecture; sviluppo sociale; sostenibilità; manifattura avanzata.
Sono invece cinque le Aree di sviluppo sulle quali Regione Lombardia intende concentrarsi per realizzare la sua visione del futuro all’interno del PST, in coerenza e complementarietà con le 6 missioni del PNRR e il Programma Regionale FESR 2021-2027.
- Trasferimento tecnologico e di conoscenza. L’obiettivo è quello di stimolare lo sviluppo di un efficace intreccio di relazioni tra università, imprese, centri di ricerca, cittadini e pubblica amministrazione. Tutto ciò secondo i principi della ricerca e innovazione responsabile.
- Sviluppo del capitale umano.
- Tecnologie digitali e Ict di frontiera. È utile tra l’altro per semplificare la vita dei cittadini e delle imprese e trasformare la Lombardia in un territorio resiliente e integralmente Smart.
- Infrastrutture di sistema, per rafforzare la capacità innovativa del territorio.
- Sviluppo sostenibile, non solo nella dimensione più strettamente ambientale, ma anche in quella economica e sociale.
Gli investimenti
“Per questa programmazione – ha spiegato Fabrizio Sala – prevediamo investimenti, sia pubblici che privati, pari a 1,5 miliardi di euro. Nello scorso triennio la previsione era che il piano mobilitasse risorse pari a 750 milioni di euro. I privati però hanno incrementato i propri investimenti raggiungendo quota un miliardo. Questo ci dice che investire in ricerca e innovazione e creare le condizioni per permettere alle nostre imprese di crescere è la strada giusta”.
Complessivamente, il Programma strategico muove dunque oltre 1,5 miliardi di euro sui temi della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. I fondi provengono, tra l’altro, da risorse regionali, nazionali ed europee.
Il PST comprende 70 iniziative di ricerca e innovazione proposte dalle diverse Direzioni generali e dagli Enti Sireg. Inoltre, questa nuova edizione del Programma mappa anche 30 iniziative di R&I provenienti dal territorio.
I primi interventi per 130 milioni
Nel dettaglio, ecco gli interventi previsti nel Programma Strategico Triennale per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico in capo alla Direzione generale Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia, con investimenti complessivi che superano i 130 milioni di euro.
– 30 milioni per ammodernamento delle strumentazioni digitali nelle Università lombarde.
– 25 milioni per adeguamento delle infrastrutture pubbliche di connettività per lo sviluppo della tecnologia Blockchain. Saranno utilizzati inoltre per la condivisione dei dati con gli attori lombardi, in un’ottica di semplificazione di accesso alle misure e ai servizi pubblici.
– 19 milioni per supportare progetti di sviluppo di innovazione delle imprese lombarde.
– 15 milioni per la creazione di un centro di eccellenza per le Scienze della vita, tramite i 4 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pubblici lombardi.
– 13,5 milioni per nuovi accordi con le Università lombarde per la creazione di infrastrutture di ricerca mediante attrezzature o interventi strutturali.
– 12 milioni per la realizzazione del Centro di ricerca universitaria e sedi di laboratori di innovazione tecnologica per lo sviluppo del Distretto della Scienza di Pavia.
– 10 milioni per creare un’innovativa infrastruttura di supporto verso l’economia circolare. Sarà attuata con Università degli Studi Milano, Politecnico di Milano, Università Milano-Bicocca, Università degli studi di Pavia e Cnr-Stiima.
– 4 milioni per un accordo attuativo con i 4 Irccs pubblici lombardi. Saranno utilizzati per la realizzazione di un progetto complesso di ricerca industriale e la costituzione di un ufficio di trasferimento tecnologico congiunto.
– 2 milioni per la realizzazione di nuovi laboratori per ricerca e sviluppo nella nuova sede operativa dell’IIT a Milano.
– 1 milione per sostenere le micro, piccole e medie imprese e i liberi professionisti nell’ottenimento di nuovi brevetti europei e internazionali.
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