• Platform

    A Milano il primo acceleratore per startup del Foodtech: due realtà lombarde

    Così FeatFood e Petzamore innovano il settore. A maggio round di investimenti

    di Redazione Open Innovation | 11/03/2019

Sette startup specializzate nel settore food sono state scelte per fare parte del primo Foodtech Accelerator nato nel gennaio scorso a Milano. Tra queste, due sono milanesi, ovvero FeatFood e Petzamore. Saranno a fianco di altre cinque aziende (una italiana con sede a Cosenza, due statunitensi e due israeliane) nell’acceleratore internazionale che permette alle più interessanti realtà del settore di collaborare su scala mondiale.

FeatFood è una startup per la consegna a domicilio di piatti sani e bilanciati e lontani dal classico cibo da asporto, per questo l’azienda si definisce una “fitness food company”. Grazie a una squadra di chef, combina gli ingredienti più genuini e propone un menù che varia giornalmente, consegnandolo direttamente dove si desidera. Uno dei problemi principali di chi vuole restare in forma, infatti, è quello di trovare il modo di mangiare fuori casa assicurandosi una sana alimentazione, necessaria soprattutto per gli sportivi. L’alternativa al tramezzino o alla pizza al taglio, infatti, non è sempre semplice da trovare o a portata di mano, e FeatFood va a incontro a questa necessità. Il servizio di delivery vero e proprio è stato battezzato Get Feat ed è attivo sia a Milano sia nel resto della penisola. Interessanti gli specifichi pacchetti pensati su misura per le aziende e per le palestre e i centri fitness, partner naturali della startup.

A tutt’altro target si rivolge Petzamore, specializzata nei cibi human grade per cani. L’azienda punta, infatti, a innovare il settore del cibo per animali. I clienti realizzano tramite il sito della società delle ricette personalizzate sulla base dello status del loro animale domestico e la startup poi provvede a spedire gli alimenti ordinati direttamente a casa. L’idea è quella di favorire l’uso di ingredienti naturali per animali domestici, con materie prime semplici e una ricetta personalizzata in base alle caratteristiche uniche di ogni singolo animale (età, peso, razza). La ricetta è basata su un algoritmo sviluppato con l’aiuto di medici veterinari ed esperti di nutrizione per animali domestici. Si evita così di fare affidamento solo su crocchette industriali realizzate con ingredienti poveri, spesso responsabili di problemi di salute per gli amici a quattro zampe.

Il Foodtech Accelerator ha come scopo quello di far diventare Milano un hub internazionale nel settore, quello del cibo e dell’agroalimentare, che da sempre ha nel made in Italy il suo punto di riferimento. Le startup selezionate avranno accesso a un programma di 15 settimane che darà loro la possibilità di consolidare il proprio business. Il luogo fisico in cui si trova FoodTech Hub è il centro commerciale Piazza Portello.

Il prossimo appuntamento è fissato per maggio, quando le aziende scelte presenteranno il proprio progetto davanti agli investitori. Sono previsti investimenti fino a un milione di euro, oltre all’investimento iniziale in equity di 150 mila euro già stanziato. Oltre alle due startup lombarde, nell’acceleratore si trova l’italiana ReOlì (che produce una crema a base di olio da utilizzare al posto del burro o della margarina); le israeliane Wasteless e Inspecto e le statunitensi Rise e Planetarians.

 

CONDIVIDI
I nostri canali social