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    La tecnologia italiana protagonista della Stazione Spaziale Gateway

    Contratti per 600 milioni per la base cislunare e bracci robotici per raccolta di suolo marziano

    di Redazione Open Innovation | 10/12/2020

L’Italia va in orbita grazie alla tecnologia: Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) svilupperà i due moduli principali della stazione in orbita cislunare (Lunar Orbital Platform-Gateway) che saranno l’I-HAB (International Habitat) per ospitare gli astronauti ed Espirit, dedicato a comunicazioni e rifornimento. Sono i due moduli che costituiscono il contributo europeo al Gateway, la stazione spaziale cislunare targata NASA, Roscosmos, ESA e JAXA, che sarà assemblata in orbita a partire dal 2024.

La base Gateway non sarà utilizzata unicamente come base d’appoggio per la nave spaziale Deep Space Transport destinata alle missioni tra Luna e Marte, ma anche come base per le missioni di superficie lunare sia robotizzate che con equipaggio. L’industria italiana per questo progetto ha siglato accordi per 600 milioni di euro, per la futura stazione lunare e per i bracci robotici che serviranno a raccogliere e riportare sulla Terra campioni di suolo marziano.

La logistica è l’altra grande sfida della missione, proprio per la dimensione e il peso della stazione: ben 40 tonnellate. Un lavoro sinergico tra Europa e Stati Uniti che potrà garantire alla NASA esperienza e conoscenze molto utili per la formazione dei primi esseri umani che andranno su Marte. L’Italiana Leonardo è già impegnata nelle missioni di esplorazione di Exo-Mars 2016 e 2022 e proprio Leonardo e i due bracci robotici in progettazione raccoglieranno e porteranno campioni di terreno dalla superfice di Marte al veicolo di ascesa. L’Italia si conferma così protagonista nell’esplorazione spaziale sia attuale che futura.

 

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