• Storie di innovazione

    Una laurea in Cybersecurity? Al Politecnico di Milano, dal 2019

    Tra qualche anno in Italia i primi “dottori in sicurezza della Rete”: un nuovo profilo nella formazione universitaria per fronteggiare sfide che superano ormai i confini nazionali

    di Redazione Open Innovation | 08/03/2018

Figure in grado di assicurare alle aziende protezione in Rete e prevenzione degli attacchi informatici: sono i dottori in Cybersecurity, che tra qualche anno otterranno questo titolo con il nuovo corso di laurea magistrale del PoliMi, in programma dal 2019.

Quello dell’esperto in sicurezza della Rete è quindi un “nuovo” mestiere, esito finale di un’evoluzione che in questi anni ha già cambiato il volto della formazione universitaria. Dal 2013, infatti, proprio in ingegneria informatica c’è stato un aumento degli iscritti. Viviamo ormai in un mondo iperconnesso, dove (quasi) tutto è digitale: l’importanza dell’Information Technology è diventata strategica, ma porta con sé nuovi e importanti rischi legati alla protezione dei dati aziendali e personali. Diventa necessario, quindi, saper rispondere alle richieste e alle sfide che si impongono a livello globale.

Senza un’appropriata protezione, infatti, la rete aziendale è vulnerabile ad attacchi di hacker esterni o, a volte, anche di dipendenti stessi o di ospiti dell’azienda. All’interno delle organizzazioni nasce quindi l’esigenza di inserire nuove professionalità che si occupino della gestione di tutte le attività legate alla della sicurezza informatica.

LINEE GUIDA PER LA CYBERSECURITY REGIONALE

Anche Regione Lombardia affronta la sfida della Cybersecurity attraverso “indirizzi operativi” presentati dall’Assessore a Università, Ricerca e Open Innovation e approvati dalla giunta lombarda nel mese di gennaio, “per la definizione di un primo Modello Regionale per la Sicurezza informatica”.

Indirizzi coerenti con il quadro di riferimento tracciato nel Libro Bianco sulla sicurezza digitale, curato dal CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica): una rassegna delle strategie messe a punto da oltre 150 docenti e ricercatori, presentata nell’ambito della seconda edizione della conferenza italiana sulla sicurezza informatica – ItaSec18 -, ospitata proprio dal Politecnico di Milano.

DIRETTIVA NIS

Quello della sicurezza digitale è un problema che va oltre i confini degli Stati. A livello europeo e mondiale enti e istituzioni si stanno dotando di organismi e strumenti legislativi per far fronte alla minaccia del rischio di attacchi informatici.

Entro il 9 maggio, in particolare, tutti gli stati membri dell’UE dovranno recepire la Direttiva Nis ovvero il primo atto legislativo dell’Ue volto a rafforzare la capacità di resistenza informatica dell’Unione, che introduce l’obbligo di cooperazione tecnologica e strategica a livello Ue nonché parametri e di sicurezza e notifica comuni. La Commissione ha anche scelto di adottare un regolamento di implementazione che riguarda i service provider (motori di ricerca, negozi online e servizi cloud) e la severità degli incidenti di sicurezza informatica.

TASK FORCE INTERNAZIONALE

Solo attraverso la collaborazione, lo scambio di informazioni e la definizione di standard comuni la comunità globale potrà contrastare con successo la criminalità digitale organizzata. Nello scorso mese di gennaio, nella città svizzera di Davos, nell’ambito del World Economic Forum (Wef) – Fondazione senza fini di lucro svizzera, che riunisce ogni anno l’élite imprenditoriale e politica mondiale - è stata annunciata la nascita di una task force internazionale. Si punta dunque a un Centro globale per la sicurezza informatica con sede a Ginevra: gli esperti in forze all’hub internazionale saranno impegnati a creare la prima piattaforma globale di collaborazione a disposizione di governi, aziende e forze dell’ordine.

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