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    Le monete virtuali: una nuova forma di investimento o una bolla speculativa?

    di Redazione Open Innovation

Da tempo si discute on line dei “Bitcoin”, del loro utilizzo per i pagamenti e della loro crescita costante in termini di cambio: chi ha investito in Bitcoin sta avendo rendimenti di gran lunga superiori ai tradizionali prodotti di investimento. Ma il Bitcoin non è l’unica moneta virtuale, o “Criptovaluta”.

Il Corriere Innovazione presenta le sei criptovalute più diffuse, ecco una sintesi:

  • Bitcoin: un bitcoin ha superato il valore di 5000 dollari, viene usato per i pagamenti ed è considerato uno dei beni rifugio più redditizi
  • Ether: piattaforma di decentralizzazione e digitalizzazione dei contratti
  • Ripple: piattaforma per pagamenti internazionali di piccoli importi, utile per minimizzare i problemi relativi ai cambi di valuta e alla vendita on line su siti multivaluta
  • Litecoin: se il Bitcoin è la moneta d’oro del web, il Litecoin è la moneta d’argento. Più veloce nella validazione dei pagamenti, sta registrando un aumento significativo di utilizzatori
  • Dash: in passato era il “darkcoin”, è la moneta del darkweb, utilizzata per la segretezza dei dati e delle transazioni
  • Monero: moneta molto diffusa e in circolazione dal 2014, il Monero è noto per la sua capacità di garantire la completa segretezza degli investitori e degli utilizzatori

Secondo voi è una forma di investimento interessante? Che futuro potrà avere? Sarà uno strumento di investimento finanziario assimilabile a quelli esistenti o sarà una bolla speculativa che rischia di bruciare i risparmi di imprese e famiglie?

Fonte: corriere innovazione

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