Auto elettrica: Guidare nel silenzio
Emanuele Torreggiani
Published on 13/10/2016
Last update: 19/05/2018 at 09:11
Oggi, 12 ottobre (data d’inizio della prima globalizzazione in cui Cristoforo Colombo apre gli oceani alle rotte ed il mondo diventa eurocentrico) l’inserto Corriere Motori, dedicato al salone di Ginevra, propone un panorama innovativo frutto di un costante flusso di ricerche multidisciplinari. Quanto lavoro collimante nei quattro/ cinque metri di un automobile… L’industria automobilistica sta attuando una rivoluzione nel trasporto privato. La macchina totalmente elettrica.
E non s’intenda prototipi o concept, ma realtà pronte per la commercializzazione. Entro la prossima primavera, alcuni modelli totalmente elettrici, saranno sul mercato italiano e globale a costi medi e con capacità di autonomia oscillante tra i quattrocento ed i cinquecento chilometri. Un risultato eccezionale. Entro pochi anni, più di tre e meno di cinque, le auto elettriche faranno sembrare obsolete le termiche benzina e diesel. Non era che cento anni fa quando si videro le prime automobili mentre superavano le carrozze scoppiettando olio strinato. Oggi siamo ad una svolta autentica e concreta nel trasporto privato. Quello ad emissione zero. E del silenzio per le vie e le strade cittadine. Inquinamento ambientale ed acustico. E viene in mente il grande Goethe quando lamentava come il rumore degli operosi telai a Francoforte sul Meno dessero a intollerabile noia. E se cogliamo il frastuono onnipresente per le nostre strade, al quale siamo abituati, nel breve volgere di un lustro il silenzio vibrerà per una goccia che cade. Un ritorno al nostro abitare, esteriore ed interiore. L’elettrico, dunque, si dichiara una realtà industriale con finalità popolare, e non più esclusiva di una nicchia di mercato ancorata alla stravagante auto di lusso. Una strategia di matrice fordista capace di trasformare il nostro vivere quotidiano.
Un argomento, questo dell’auto elettrica, il nostro futuro nel presente, che, a mio avviso, merita un’apertura di discussione per le ampie implicazioni che comporta. Grazie per l’attenzione.
Emanuele Torreggiani