L'espansione del turismo collaborativo
Chiara Acquaro
Published on 08/08/2017
Last update: 09/08/2017 at 14:45
Qui su Open Innovation si è più volte parlato indirettamente di sharing economy, analizzando il fenomeno del coworking e alcune forme di car sharing. Uno dei campi in cui la sharing economy si è imposta in modo particolamente significativo è il turismo, tant'è che ormai si parla di tursimo collaborativo.
Si tratta di una tendenza che ha cambiato il modo di viaggiare, soprattutto dei più giovani, e quindi indirettamente anche l'industria turistica. Nel favorire questa forma di turismo hanno contribuito anche delle innovazioni tecnologiche che hanno permesso di mettere sul mercato diversi servizi.
Basta pensare alle piattaforme online più famose come AirBnB e BlaBlaCar. AirBnb è un portale online che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, offrendo quindi una stanza della propria abitazione oppure affittando una seconda casa.
BlaBlaCar invece è una piattaforma di carpooling attraverso la quale è possibile risparmiare sui costi del trasporto condividendo l'auto. Soprattutto nel caso di BlaBlaCar emerge come la condivisione, concetto chiave quando si parla di tursimo collaborativo, sia un modo attraverso cui è possibile risparmiare.
In altri casi invece si tratta di idee innovative che permettono di fare nuove esperienze, come nel caso della start up italiana Gnammo, che offre home restaurants. Si tratta infatti di una community che offre l’opportunità di organizzare cene fatte in casa, fissando un menù e un costo, dando ai turisiti la possibilità di mangiare con persone che vivono nel luogo che si sta visitando ad esempio.
Visto il successo di queste start up legate al tursimo collaborativo, chi di voi organizzando un viaggio ha usufruito di queste piattaforme? Qual è stata la vostra esperienza?