La “prima” della realtà virtuale alla Scala di Milano
Benedetta Scarpelli
Published on 29/09/2017
Last update: 05/11/2018 at 21:17
La cultura ha bisogno di digitalizzazione come l’innovazione ha necessità di valorizzare contenuti di alto valore. Da questo incontro nasce uno sviluppo tecnologico in grado di contribuire realmente al miglioramento delle nostre comunità.
Così, quando istituzioni di interesse mondiale come il Teatro alla Scala di Milano, si muovono per sviluppare progetti e servizi innovativi dobbiamo interpretare questo come un segnale di crescita e di sviluppo, senza atteggiamenti snob o preclusioni pregiudiziali.
L'8 novembre Open Innovation sarà al Teatro alla Scala per la Giornata della Ricerca e proprio il Teatro lirico per eccellenza nei mesi scorsi ha avviato un piano di sviluppo di una serie di servizi digitali, finalizzati a promuoverne l’accessibilità e la fruizione. La collaborazione con Samsung e ETT ha consentito la creazione di percorsi di fruizione in realtà virtuale; con appositi visori sarà possibile visitare il Teatro e interagire a 360° con ogni angolo della Scala. La ballerina Nicoletta Manni fa da guida in un percorso visivo e uditivo che colpisce anche i frequentatori usuali del teatro perché è in grado di segnalare angoli nascosti ed emozionare con la stimolazione VR. Si tratta di un sistema organico di fruizione del bene artistico e culturale, che vede l’utilizzo anche di totem digitali e di una app dedicata; l’obiettivo è proprio aumentare la fruibilità del Teatro e rafforzare il suo ruolo (anche) di meta turistica.
Di fatto l’approccio al Teatro e all’Opera sono ora supportate e arricchite dai servizi digitali (che rendono anche più semplice l’acquisto del biglietto, on line), in un modello di fruizione che accompagna il visitatore.
Un esempio di qualità di integrazione del digitale alla fruizione dei beni artistici e culturali.
Risorse:
https://www.wired.it/play/
http://dotmug.net/2017/09/28/