I "principi di buon design" nel Metodo Montessori
Lorella Camellina
Published on 30/10/2017
Last update: 14/11/2017 at 11:19
Ciò che è ben progettato è facile da comprendere e utilizzare e il materiale didattico montessoriano ne è una prova.
Mutuando la modalità di osservazione e non-azione dalla psicologia sperimentale dell’epoca, il Metodo Montessori prende forma nel tempo attraverso ripetuti esperimenti pedagogici. Vengono presentati ai bambini oggetti didattici in via di sviluppo e dalla loro reazione si traggono conclusioni progettuali per il perfezionamento di artefatti talmente efficaci da risultare attualmente ancora in uso. In questo processo di progettazione iterativa, questioni come visibilità, feedback, inviti, mapping e vincoli non vengono mai lasciate al caso e il risultato è più che coerente ai ‘principi di buon design’ elencati quasi un secolo dopo da Donald Norman.
Analizziamo ad esempio gli incastri solidi, strumentazione visivo-tattile che cattura tipicamente l’attenzione di utenti dai due anni e mezzo ai tre, il cui scopo è di sensibilizzare alla percezione visiva differenziale delle dimensioni sviluppando l’abilità a compiere movimenti brevi e precisi. Gli incastri solidi consistono in una serie di dieci cilindri in legno dotati alla loro sommità di un pomello per maneggiarli. Ne esistono di tre tipologie: il primo, di più facile risoluzione, in cui i cilindri hanno la stessa altezza ma diametri decrescenti, dove variano le due dimensioni di sezione; il secondo, in cui i cilindri decrescono sia in altezza che in diametro, diversificando così tutte e tre le dimensioni ma mantenendo simile la forma; l’ultimo, il più difficile, in cui i cilindri hanno stesso diametro ma altezze decrescenti, da cui deriva la variazione di una sola dimensione. Il lavoro consiste nel riposizionare i cilindri in maniera ordinata, ad incastro, all’interno del rispettivo sostegno di legno predisposto con le dieci cavità del caso.
Interpretare gli incastri in termini progettuali evidenzia come:
- visibilità e mapping sono i mezzi di cui il bambino dispone per verificare la correttezza del suo operato in relazione all’obiettivo dell’esercizio sensoriale;
- vincoli ed inviti rappresentano per lui la possibilità di svolgere indipendentemente il proprio lavoro, in linea con il suo modello concettuale;
- i feedback formali accrescono di volta in volta la sensibilità visivo-tattile e fanno sì che l’apprendimento avvenga attraverso rilevamento e correzione autonoma degli errori, coerentemente al principio di auto-educazione.
Quali sono le possibili traduzioni del Metodo Montessori in epoca digitale?