5G cos’è e come cambierà le nostre vite
Luigi Rosati
Published on 07/11/2017
Last update: 08/01/2019 at 09:56
La cronaca politica ed economica di questi giorni ha portato all’attenzione il tema della rete 5G; in questi giorni, infatti, si sta discutendo degli investimenti governativi a sostegno delle infrastrutture per lo sviluppo del nuovo standard, atteso in Europa nel 2020. Ma di cosa si tratta? E’ la nuova tipologia di rete per trasmissioni dati, da utilizzare con cellulari, smartphone e altri device, che consentirà maggiori prestazioni sul piano della velocità, della mole di dati trasmessi e del numero di utenti connessi. Sul piano tecnologico la rete di quinta generazione si basa sulle onde millimetriche ovvero ad altissima frequenza, rispetto alle attuali. Intorno a questa tecnologia sono ancora in corso di sviluppo gli standard di riferimento ma si sa che tipo di applicazioni potranno essere sviluppate. Se il 4G era orientato a coprire le esigenze di streaming, il 5G supporterà l’IoT e l’interconnessione globale. Il tipo di trasmissione, infatti, non garantisce solo velocità (promette di far scaricare un film intero in pochi secondi) ma anche ampiezza e sovrapponibilità così da supportare il lavoro in rete tra più utenti e/o dispositivi e l’interconnessione tra gli stessi. La nuova esigenza, infatti, non è solo collegare smartphone o tablet ma automobili, edifici e tutta una serie di sensori in grado di interagire in modo complesso. Naturalmente le caratteristiche tecnologiche sono ben altre e qui mi sono permesso solo di darne un sunto basandomi sui principali articoli reperiti in Rete.
Recentemente l’ITU (Unione Internazionale per le Comunicazioni, agenzia dell’ONU per le ICT) ha fornito delle prime linee guida, prolegomeni agli standard attesi. Tali indicazioni ci aiutano a comprendere l’impatto del 5g: innanzitutto 20 Gigabit al secondo in download e 1 Gigabit in upload (per cella), contro le attuali performance (teoriche) di 300 mega per il download e 89 Mega per l’upload. E poi, le reti dovranno garantire fino a 1 milione di dispositivi connessi per chilometro quadrato; quindi non soltanto maggiore velocità, ma anche reti più fitte, più vicine agli utenti, grazie a un proliferare di piccole celle. La mobilità, con il 5G, diventerà davvero parte della nostra vita, abbattendo le ultime distanze rimaste tra noi e tutto ciò che è connesso a internet. E questo anche grazie alle nuove latenze: quelle massime del 5G sono di 4 millisecondi, secondo l'ITU. È il ritardo che c'è nel momento di una prima connessione a un servizio (un sito web, un utente in chat, per esempio). Se è così bassa, smettiamo di percepire un diaframma tra noi e la rete: cominciamo a viverla in continuità con tutto il resto delle nostre attività. Quella frattura che ai tempi dei modem sfrigolanti era massima e che ora è piccola, ma percepibile, tenderà insomma a sparire.
Di fatto il 5G è l’infrastruttura di riferimento per la digital transformation poiché consente, in modo efficace, economico e stabile, di connettere oggetti, sensori e elaboratori in modo agile e al tempo stesso complesso. Attualmente ogni disegno di questo tipo - dalla domotica alla gestione dei trasporti, dalla sicurezza attraverso la mappatura di spazi e persone alla gestione intelligente delle facilities come energia e acqua - si basa connessioni che devono far riferimento al cablaggio e o a standard wifi lenti e progettati principalmente per il traffico telefonico. Molti sensori sono fondamentalmente connessi con piccoli cellulari, con tanto di scheda SIM, oppure devono appoggiarsi su reti wifi locali e sviluppate ad hoc, con gli stessi limiti prestazionali (attivazione connessione, identificazione, ecc.) nonché costi elevati. Il 5G, invece, consentirà una connessione più semplice e più economica creando un vero e proprio ecosistema di interconnessione.
Fonti
https://it.wikipedia.org/wiki/5G
https://www.tomshw.it/cos-il-5g-come-funziona-quando-arrivera-65235