Redazione Open Innovation

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Published on 15/02/2017

Published at 15/02/2017 at 16:28
Last update: 27/03/2017 at 14:21
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Il termine open source nasce nel 1998 e segna un cambio di tendenza e di paradigma nel mondo informatico: dai sistemi chiusi e proprietari al concetto di “aperto” e “condiviso” inteso come libera condivisione e circolazione delle informazioni relative ai programmi. Si tratta di un software disponibile al pubblico in forma di codice sorgente e che non ha restrizioni di licenza che ne limita l'uso, la modifica e la redistribuzione.

Il termine Open Source è stato registrato come marchio di certificazione dalla Software in the Public Interest, la quale ha anche sviluppato la definizione ufficiale di Open Source (https://opensource.org/osd.html).

Quali vantaggi? Per i programmatori e per gli utenti esperti o appassionati di tecnologia, avere a disposizione il codice sorgente consente di modificare il programma a piacimento, customizzandolo sulla base delle proprie necessità. La libertà di circolazione porta quindi ad un miglioramento del servizio nella misura in cui gli utenti scelgono di testare e modificare il software, adattandolo alle loro esigenze e scoprendo ed eliminando i bug.

Molte PMi si stanno orientando a soluzioni software alternative a quelle tradizionali, avendo una sempre maggiore attenzione per quelli open source. Il motivo è legato ad un vantaggio economico: l’alternativa open source consente di avere soluzioni sempre aggiornate costituendo un’ottima leva per la competitività e per supportare gli obiettivi aziendali.

Nello specifico, i principali vantaggi possono essere (fonte: PMI.it):

  • bassi costi iniziali: non si devono pagare costose licenze annuali per poter utilizzare il software
  • la possibilità di customizzazione, sono necessarie competenze specifiche ed è possibile avviare una partecipazione attiva alla community open source, condividendo con la community ogni modifica apportata al software
  • semplicità e rapidità di installazione: secondo il principio della condivisione di informazioni, l’installazione e la messa in funzionamento del software è facilitato dalla messa in rete di istruzioni e linee guida
  • maggiore stabilità e protezione, grazie ai contributi apportati al software dalla community di sviluppatori ed esperti
  • libertà: il software aperto libera l’azienda dalla dipendenza da un unico produttore, da un’unica architettura, da un unico protocollo e formato di file
  • facilità di apprendimento e di supporto dalla community open source
  • un alto livello di integrazione
  • una qualità elevata, garantita dalla vasta comunità open source che effettua revisioni e test del codice sorgente del software ad un costo abbordabile

Nella vostra attività professionale e della vostra impresa utilizzate software open source per il raggiungimento dei vostri obiettivi?

Fonte: http://www.otebac.it/index.php?it/112/open-source

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