Si chiama RoBee ed è il primo umanoide Made in Italy a disposizione delle aziende che vogliano tutelare la sicurezza dei lavoratori, affiancando loro per le mansioni altamente ripetitive o pericolose un robot dotato di autonomia di movimento e intelligenza cognitiva. Capacità che lo rendono adatto anche ad altri contesti, come quelli delle strutture sanitarie: sia per limitare l’uso di personale in casi a rischio contagi, sia per interagire con i pazienti in ambito riabilitativo.
RoBee (il nome richiama l’operosità di un’ape) è il frutto della capacità di innovazione tecnologica di Oversonic Robotics, società con base a Besana Brianza in provincia di Monza e Brianza e ora attiva anche nel distretto della meccatronica di Rovereto, che lo ha sviluppato in oltre tre anni di lavorazione e sperimentazione per essere il primo esemplare di una nuova era della robotica compatibile con la produzione di massa, pronto a fare il suo ingresso nel mercato nel 2022.
Chi è RoBee
RoBee, due anni, quarta iterazione di sviluppo della piattaforma robotica Oversonic, è un robot umanoide alto 1 metro e 70, tra i 65 e i 75 chilogrammi di peso, a seconda della configurazione di utilizzo.
È una macchina che replica esteticamente e operativamente la struttura meccanica del corpo umano, con 40 giunti mobili e un set completo di sensori che gli consentono di vedere e navigare autonomamente lo spazio circostante.
Al pari di un essere umano, è dotato di braccia complete di dispositivi di presa, ovvero mani e pinze meccaniche che gli permettono di eseguire in maniera efficace semplici gesti come indicare, contare, o afferrare degli oggetti.
RoBee è autonomo anche sul piano dell’interazione linguistica. L’interazione è gestita tramite interfaccia vocale, rimuovendo così le barriere tecniche tra umani e macchine e consentendo un’interazione veloce e intuitiva.
La navigazione è affidata a un complesso sistema di videocamere e sensori, che consentono a RoBee di muoversi agevolmente e in sicurezza in spazi affollati e condivisi con il pubblico. Il sistema di visione, assistito dall’intelligenza artificiale, consente il riconoscimento di persone ed oggetti, e la selezione del comportamento più adatto alla situazione.
RoBee ha anche alcuni ‘fratelli’, in diversi stadi di sviluppo, più un ‘padre’ e un ‘nonno’, dai quali ha imparato come migliorarsi e come interagire in maniera piacevole e sicura con gli umani, e un gruppo di circa trenta ‘amici’ che ogni giorno lo accudiscono e lo guidano nel percorso di crescita.
La tecnologia
“Il robot funziona attraverso una batteria che offre un’autonomia di otto ore - spiega Fabio Puglia, presidente e fondatore di Oversonic Robotics -. Il suo sistema è gestito da tre potenti computer a bordo, che condividono il carico dei calcoli collaborando anche come sistemi ridondanti di sicurezza. Un ecosistema in cloud fornisce le interfacce di controllo e consente di monitorare gli aggiornamenti in tempo reale sul livello di utilizzo di ogni componente, riducendo così drasticamente i fermi macchina e i possibili malfunzionamenti. Una macchina efficiente e interconnessa: più robot possono infatti collaborare tra loro e collaborare per eseguire un compito comune”.
“La profondissima trasformazione digitale che stiamo vivendo ci ha spinti a lavorare cercando di unire la passione per l’intelligenza emotiva con quella artificiale, poi l’emergenza sanitaria ha fatto il resto – aggiunge Paolo Denti, AD di Oversonic Robotics –. Ci siamo chiesti come la robotica potesse aiutare, ad esempio, all’interno di reparti di malattie infettive e di un reparto Covid, dove chi lavora è esposto a un alto rischio di contagio. In questo senso abbiamo pensato a una macchina in grado di sostituire efficacemente le persone non solo sul piano tecnico, ma anche dal punto di vista umano: RoBee infatti interagisce, parla, impara e soprattutto immagazzina le informazioni e le condivide”.
Un progetto su scala industriale
Nei prossimi mesi RoBee sarà oggetto di test all’interno di aziende partner di Oversonic, che lo stanno sperimentando in vista di un successivo inserimento all’interno delle loro strutture. Da marzo è in corso anche una sperimentazione con l’IRCCS romano Santa Lucia: il robot verrà utilizzato sia per valutare gli effetti della sua interazione con i pazienti, sia per alcuni veri e propri test di neuro riabilitazione, cognitivi e motori. Un altro tassello importante.
“Sono aziende di diversi settori, prevalentemente industriale e medicale: pensiamo che questi siano i principali ambiti di applicazione di RoBee – proseguono i fondatori -. Verrà sottoposto a tutte le certificazioni del caso, dopo di che sarà un prodotto realmente adattabile alle esigenze del mercato: un prodotto anche personalizzabile, ma da produrre su ampia scala”.
RoBee punta dunque a distinguersi da altri robot sviluppati in Italia, dove sono attivi diversi centri di eccellenza nel campo della robotica, proprio perché pensato come un prodotto di eccellenza ma di ampia diffusione, con obiettivi molto pratici dunque.
Il percorso di Oversonic Robotics
Fondata nel 2020 da Paolo Denti e Fabio Puglia, ha la missione di sviluppare robot collaborativi per affiancare l’uomo nei lavori pericolosi e faticosi, ma anche per introdurli nel mondo dell’accoglienza e dell’assistenza interagendo, raccogliendo, memorizzando e processando i dati raccolti mediante una evoluta piattaforma cloud di Data Analytics.
Oggi la tecnologia ha raggiunto un livello di avanzamento tale da permettere a società ad alto contenuto tecnologico come è Oversonic di garantire la fattibilità e anche la commercializzazione di robot collaborativi umanoidi. “La nostra visione – spiegano - è di realizzare un prodotto ad alto contenuto tecnologico ma allo stesso tempo fruibile per i bisogni della società, che quindi vada a coadiuvare l’attività umana in molteplici situazioni”. Insomma un’evoluzione dei cobot già molto diffusi nel manifatturiero.
Oversonic si propone dunque anche come piattaforma di riferimento nel panorama nazionale e internazionale per chi voglia guardare al futuro con prodotti che siano anche attenti al lato sociale e a misura d’uomo. “Oversonic - concludono - sposa appieno questi valori, lo fa con la massima espressione tecnologica ma allo stesso tempo con quel tocco di italianità che ci contraddistingue”.