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26/08/2022

Tetti e pareti verdi riducono il caldo di 3°C

lo studio di ENEA per città più sostenibili

Staff Open Innovation

Staff Open Innovation

Le coperture vegetali di piante su tetti e pareti di edifici consentono di abbattere quasi il 50% del flusso termico tramite l’ombreggiamento e la traspirazione di coltri vegetali disposte a protezione dalla radiazione solare, con una riduzione della temperatura interna in estate fino a 3 °C.

I dati arrivano dal progetto ENEA “Infrastrutture ‘verdi’ per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la qualità del microclima nelle aree urbane”

Le coperture verdi sugli edifici agiscono da isolanti naturali per ridurre la temperatura degli ambienti interni favorendo un risparmio dei consumi energetici per la climatizzazione nei periodi estivi e una minore dispersione termica in inverno.

“Grazie a un sofisticato sistema di sensori per il monitoraggio microclimatico – ha dichiarato Arianna Latini, ricercatrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica di ENEA – abbiamo verificato che le coltri vegetali messe a copertura del solaio e delle pareti esterni dell’edificio prototipo presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia, vicino a Roma, sono in grado di mantenere le temperature superficiali al di sotto dei 30 °C e quindi di evitare le forti variazioni termiche che si verificano a livello delle superfici di tetti e pareti privi di vegetazione, che raggiungono picchi di temperatura di oltre 50 °C nelle ore più calde”.

 “I dati preliminari del progetto fanno supporre che si possa ottenere una riduzione dei consumi – ha aggiunto Latini – che si traduce in un risparmio di energia elettrica di circa 200 kWh per la climatizzazione estiva di un’abitazione di 100 metri quadrati”.

Gli edifici sono mediamente responsabili del 40% del consumo globale di energia (United Nations Environmental Programme, UNEP) e, nei soli paesi europei, del 36% delle emissioni di gas serra. Le coperture verdi (tetti e pareti) contribuiscono anche allo sviluppo di tecnologie di tipo nature-based solutions (NBS) per gli edifici e per la rigenerazione delle città in quanto mitigano gli effetti dei cambiamenti climatici.

L’inverdimento degli edifici e delle città, che per molto tempo ha rappresentato un aspetto puramente decorativo, negli ultimi decenni ha acquisito un’importanza significativa rispetto alla sostenibilità energetica-ambientale e al benessere delle persone, soprattutto nelle aree urbane. La presenza della vegetazione nelle aree urbanizzate, infatti, grazie al fenomeno della evapotraspirazione delle piante, contribuisce ad abbassare la temperatura dell’aria circostante e contrastare i fenomoni delle 'isole di calore' che portano l'aria delle città ad essere più elevata di 3-5°C rispetto alle aree rurali limitrofe.

L’inverdimento del 35% della superficie urbana dell’Unione europea (oltre 26 mila km²) permetterebbe di ridurre la domanda di energia per il raffrescamento estivo di edifici pubblici, residenziali e commerciali fino a 92 TWh l’anno, con un valore attuale netto (VAN) di oltre 364 miliardi di euro, e di evitare le emissioni di gas serra equivalenti a 55,8 milioni di tonnellate di CO2 l’anno.

Da qui la necessità di intervenire sulle aree urbane al più presto, avviando iniziative e interventi per contrastare gli impatti negativi del riscaldamento globale, che comprendono l’eccesso di consumi di energia fossile (la climatizzazione estiva rappresenta circa il 30% dei consumi complessivi con un trend in crescita), le isole e le ondate di calore sempre più frequenti nei mesi estivi, l’inquinamento ambientale e la perdita di biodiversità.

 

Per maggiori informazioni: Rapporto ENEA “Gli Ecosistemi Vegetali per la Rigenerazione Ecologica delle Città”.

 

 

photo: Enea

 

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