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Next Generation - M2 - Approfondimenti

14/03/2024

Rifiuti ridotti, risorse riutilizzate, startup: è tempo di Economia Circolare

I “Progetti Faro” PNRR di recupero in filiere strategiche, l’approccio delle imprese, le innovazioni

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Nell’era attuale, in cui le risorse del nostro pianeta sono sempre più limitate e i cambiamenti climatici ci pongono di fronte a sfide senza precedenti, l’approccio dell’economia circolare si staglia come un faro di speranza e innovazione.

Con economia circolare si indica un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile (fonte: Unione europea, 2016).

In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Questo concetto comporta un nuovo approccio ai processi produttivi e di consumo, oltre a rappresentare una vera e propria rivoluzione nell’affrontare il problema dei rifiuti e della sostenibilità ambientale.

La Missione 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), denominata “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, si concentra su importanti tematiche per migliorare la sostenibilità del sistema economico e garantire una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero:

  • Componente 1 | Agricoltura sostenibile ed economia circolare
  • Componente 2 | Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
  • Componente 3 | Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
  • Componente 4 | Tutela del territorio e della risorsa idrica

In particolare, è la Componente 1 che mira a realizzare progetti innovativi per il trattamento e il riciclo dei rifiuti provenienti da filiere strategiche, come i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), carta, plastica e tessili. L’obiettivo è raggiungere target ambiziosi, come il 65% di riciclo dei rifiuti plastici e il 100% di recupero nel settore tessile.

In particolare, l’Investimento 1.2 M2C1 del PNRR riguarda i “Progetti faro di economia circolare” e mira a realizzare progetti altamente innovativi per il trattamento e il riciclo dei rifiuti provenienti dalle filiere strategiche individuate nel Piano d’Azione per l’Economia Circolare varato dall’Unione Europea. Queste filiere includono:

  • RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), compresi pannelli fotovoltaici e pale eoliche
  • Carta e cartone
  • Plastiche
  • Tessili

L’investimento sostiene interventi per il miglioramento dei sistemi di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo di specifici materiali e rappresenta un passo importante verso un’economia più sostenibile e circolare. La Lombardia ha finanziato 160 progetti “faro” di economia circolare nell’ambito della M2C1 del PNRR, Componente che su tali progetti stanzia un totale di 600 milioni di euro.

Lombardia all’avanguardia: economia circolare e gestione sostenibile dei rifiuti

La Lombardia si impegna attivamente nella promozione dell’economia circolare e nella gestione sostenibile dei rifiuti. In un contesto in cui la sostenibilità è diventata una priorità globale, la Regione ha adottato politiche e iniziative mirate a trasformare il modo in cui produciamo, consumiamo e gestiamo i rifiuti. Questo non solo per ridurre l’impatto ambientale, ma anche a creare opportunità economiche e promuovere l’innovazione nel settore.

Nel contesto della Smart Specialisation Strategy 2020-2027 (S3) della Regione - nel capitolo “Ambiente ed Energia” - si evidenzia come gli investimenti delle istituzioni di ricerca e delle imprese lombarde ammontino complessivamente a oltre 280 milioni di Euro. Tra i progetti finanziati troviamo iniziative focalizzate sulla gestione, il monitoraggio e il trattamento delle risorse idriche, dell’aria e dei rifiuti.

Inoltre, si stanno sviluppando tecnologie innovative per il trattamento di sostanze inquinanti e rifiuti, con una particolare attenzione al recupero di elementi e materie prime per un loro riutilizzo in altri processi produttivi, seguendo l’approccio dell’economia circolare.

Sul tema della gestione dei rifiuti, la Lombardia si distingue per la sua specializzazione nella tecnologia del waste management: recycling, treatment and disposal” (ovvero gestione dei rifiuti: dalla prevenzione, al riuso e al riciclo, fino al recupero e alla disposizione) che comprende due principali filoni di ricerca:

  • lo sviluppo e la dimostrazione su scala pilota di tecnologie, processi e servizi integrati eco-innovativi a basso costo ed efficienti per la prevenzione, il trattamento, la raccolta, il riciclaggio e il recupero di materiali dai rifiuti urbani;
  • lo sviluppo di soluzioni basate sull’economia circolare per la riprogettazione delle catene del valore nell’industria manifatturiera, focalizzandosi sul recupero, il riciclaggio e/o il riutilizzo ecologicamente sostenibile delle risorse e dei flussi di energia, coinvolgendo direttamente gli utenti finali.

Questi progetti riguardano il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), inclusi pannelli fotovoltaici e pale di turbine eoliche, la raccolta, logistica e riciclo dei rifiuti in carta e cartone, e la raccolta di frazioni tessili con la creazione di hub del tessile.

In particolare, Regione Lombardia ha attivato un bando da 5 milioni, per lo sviluppo di azioni di economi circolare delle PMI delle filiere delle plastiche e del tessile.

Verso una Circular Economy: l’impegno delle aziende italiane

Le aziende italiane stanno dimostrando un crescente interesse verso la Circular Economy, come evidenziato dal Circular Economy Report 2023 dell’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano. Questo report indica che quasi il 60% delle grandi aziende ha adottato almeno una pratica, mentre il numero sale all'87% se si includono anche quelle che prevedono di farlo.

Tuttavia, c’è ancora un divario significativo con le piccole imprese, dove solo il 29% ha adottato queste pratiche, mentre cresce al 47% la percentuale di ‘scettici’ che mostrano resistenza all’idea della Circular Economy.

Questo interesse per l’economia circolare non è comunque limitato alle grandi aziende, ma si estende ad esempio anche alle startup italiane. Queste giovani imprese fanno innovazione cercando di ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti e di trasformare il concetto stesso di “rifiuto” in “risorsa” preziosa. Con l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e modelli di economia circolare, stanno aprendo la strada a un futuro più sostenibile e promettente.

Le soluzioni innovative delle startup

Un esempio significativo è rappresentato dalla startup milanese Circularity, che nel 2023 ha lanciato la sua Circularity Platform. Questa piattaforma digitale offre alle imprese la possibilità di trovare nuove fonti di materiali riciclati, creare reti di collaborazione e valutare le performance ESG della propria catena di approvvigionamento.

Altra realtà innovativa è Pigmento S.r.l. che offre ai settori tessile, cosmetico, bioedilizio e alimentare coloranti 100% naturali da scarti agricoli, mentre Packtin ha creato alternative alla plastica per la conservazione alimentare, utilizzando scarti come bucce di frutta per un nuovo packaging commestibile e biodegradabile, oltre a produrre nuove farine da sottoprodotti agroalimentari.

Si rivolge invece all’edilizia Reco2, che si distingue per il recupero di materiali inorganici, come vetro e scarti di lavorazioni ceramiche, e la trasformazione di questi scarti per la creazione di pavimentazioni ecosostenibili.

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