Negli ultimi anni in Italia è cresciuta l’attenzione verso le politiche educative rivolte alla fascia d'età precedente la scuola dell’obbligo, ovvero i servizi dedicati alla prima infanzia, come gli asili nido per i bambini tra i 0 e i 3 anni e le scuole dell’infanzia per quelli tra i 3 e i 6 anni.
I primi anni di vita rappresentano la fase in cui il bambino è più ricettivo a sviluppare competenze cognitive e socio-emozionali come la capacità di adattarsi, collaborare e comunicare, determinanti nello sviluppo del minore. Tuttavia, è proprio in questa fase che iniziano a manifestarsi le prime diseguaglianze, fortemente influenzate dalle condizioni socioeconomiche delle famiglie.
È necessario, pertanto, investire nei servizi educativi per l’infanzia sia per colmare il divario educativo e sociale - offrendo a tutti i bambini, indipendentemente dal loro background socio-economico, le stesse opportunità di sviluppare le proprie potenzialità -, sia per contribuire all’uguaglianza di genere, consentendo alle donne una migliore conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
In risposta a questa esigenza interviene anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (d’ora in poi PNRR) che, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, con un investimento pari a 30,88 miliardi di euro, mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca.
In particolare, nell’ambito della Missione 4, la linea di investimento 1.1 punta ad aumentare l’offerta educativa nella fascia 0-6 anni su tutto il territorio nazionale, attraverso la costruzione di nuovi asili nido e nuove scuole dell’infanzia e la messa in sicurezza di quelle esistenti, in modo da migliorare la qualità del servizio, facilitare le famiglie e quindi il lavoro femminile ed a incrementare in prospettiva il tasso di natalità, rispetto al quale la carena di servivi per l’infanzia può rappresentare un ostacolo.
Inoltre, lo scorso maggio, con decreto n. 79 del 30 aprile 2024, il Ministero dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ha autorizzato un nuovo Piano per asili nido dal valore di 734,9 milioni di euro.
Il target della Missione 4 – Componente 1 – Investimento 1.1 del PNRR, è pari a 150.480 nuovi posti, come rimodulato a seguito della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Per raggiungere tale target il nuovo Piano conta su una quota di risorse derivanti dai risparmi derivanti dall’ultimo programma introdotto l’anno scorso. Un’altra quota, altrettanto importante, è dovuta alle risorse aggiuntive ricevute nel bilancio proprio del Dipartimento.
Il decreto, oltre a verificare e rendere disponibili le risorse necessarie, definisce i criteri per la ripartizione dei fondi tra i Comuni, utilizzando i dati ISTAT relativi alla copertura attuale dei servizi per la fascia di età 0-2 anni, alla popolazione residente e al numero di bambini in questa fascia.
Sulla base dei progetti finanziati con il bando precedente e tenendo conto dell’aumento complessivo dei costi, la Commissione Europea, nel quadro della revisione delle tappe del PNRR di giugno 2023, ha deciso di adeguare i costi parametrici per la costruzione di nuovi asili nido e la riconversione di edifici e terreni non ancora destinati a questo scopo. Questi criteri hanno permesso di individuare i Comuni beneficiari e di quantificare i fondi da erogare, calcolati in base al numero minimo di strutture da attivare.
Ora tali Comuni, come soggetti attuatori, dovranno rispettare il cronoprogramma procedurale, che sarà contenuto nell’accordo di concessione e che prevede il termine di aggiudicazione dei lavori entro il 31 ottobre 2024, necessario per rispettare successivi target e milestone del PNRR.
La Lombardia e la misura “Nidi Gratis Plus 2024/2025”
In questo scenario si inserisce anche la Lombardia, dove l’espansione e la riqualificazione delle strutture per la prima infanzia rappresentano una priorità per garantire un accesso più inclusivo e capillare all’educazione prescolare. Regione Lombardia, proseguendo nel percorso di agevolare l’accesso ai servizi per l’infanzia, soprattutto per i minori di famiglie in situazioni di vulnerabilità e di promuovere la partecipazione dei genitori al mercato del lavoro, ha approvato la misura “Nidi Gratis Plus" per l'annualità 2024-2025, con la Delibera n. 2744 del 15 luglio 2024.
In continuità con le edizioni precedenti, la misura prevede uno stanziamento di 20 milioni di euro, finanziati attraverso il PR FSE+ 2021-2027.
Il programma “Nidi Gratis Plus 2024/2025” si propone due obiettivi principali:
- sostenere le famiglie in condizioni di fragilità economica e sociale, facilitando l’accesso ai servizi per la prima infanzia e promuovendo la conciliazione tra vita e lavoro, in particolare per favorire l’occupazione, l’inserimento e il reinserimento lavorativo delle madri;
- ridurre i costi delle rette per i figli iscritti a nidi e micronidi pubblici o in posti convenzionati in strutture private, in conformità con i regolamenti comunali.
La misura si articolerà in due fasi:
- un avviso per l’adesione dei Comuni lombardi (seconda finestra chiusa a fine settembre 2024. Qui l’elenco dei Comuni ammessi)
- un successivo avviso, in autunno, per la partecipazione delle famiglie (nuclei coppie o monogenitoriali), con i dettagli dell’accesso ai fondi
Tale iniziativa testimonia l’impegno della Regione Lombardia nel promuovere politiche familiari innovative e al passo con le esigenze delle comunità locali.
Per maggiori informazioni sulla Misura Nidi Gratis Plus 2024/2025 consultare la sezione Bandi e Servizi al seguente indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it.
In conclusione, i fondi stanziati dal PNRR rappresentano un’opportunità senza precedenti per potenziare i servizi educativi nella prima infanzia, offrendo ai bambini tra 0 e 6 anni un ambiente più inclusivo, moderno e sicuro.
L’incremento delle strutture e delle risorse destinate agli asili nido non solo mira a ridurre le disuguaglianze educative, ma svolge un ruolo chiave nella promozione dell’uguaglianza di genere e nel sostegno alle famiglie. Tuttavia, il successo di queste iniziative dipenderà dalla capacità di superare le sfide legate alla gestione territoriale dei fondi, all’effettiva realizzazione delle infrastrutture e alla sostenibilità economica nel lungo termine.
La realizzazione degli obiettivi fissati dal PNRR non rappresenta solo un passo avanti per il sistema educativo italiano, ma costituisce un investimento cruciale per il futuro del Paese, in cui l’educazione di qualità è posta al centro dello sviluppo sociale ed economico.