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Approfondimenti

04/12/2024

A Milano una mostra sui virus: da ‘nemici’ ad alleati in terapie innovative

Da CNR-IBF e IED, al Museo di Storia Naturale: scienza e design per raccontarne evoluzione e segreti

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

A Milano è arrivata al Museo di Storia Naturale, nel cuore della città, la mostra “Grande come un virus”: già allestita in formato ridotto al CNR, dal 3 dicembre ha aperto a un pubblico più vasto ed eterogeneo.

La scommessa? Cambiare la nostra percezione negativa dei virus come causa di malattie - immagine rafforzata dalla pandemia di Covid-19, ma già presisente e radicata - per farceli vedere come li vede oggi la scienza. E cioè come entità biologiche antichissime con un ruolo nella nostra evoluzionemolti segreti ancora da svelare e, sempre più, come possibili ‘alleati’ in quanto vettori terapeutici.

“Grande come un virus” è dunque un viaggio nell’infinitamente piccolo, per ‘vedere’ letteralmente i virus per come sono e scoprire anche qualcosa di noi. Inaugurata l’1 dicembre - giornata mondiale della lotta all’AIDS, causato dal virus HIV -, rimarrà aperta fino al 7 febbraio 2025. È accessibile solo con visite guidate (a cura di Gruppo Pleiadi e Coop Culture) su prenotazione ed è gratuita, grazie al contributo di diversi sponsor. 

L’idea di una mostra divulgativa per un pubblico eterogeneo nasce più di un anno fa da un gruppo di ricercatrici della sede milanese dell’Istituto di Biofisica-IBF del Consiglio Nazionale delle Ricerche-CNR e trova la sua concretizzazione grazie alla collaborazione con i progettisti dell’Istituto Europeo di Design-IED.

I due enti ora la promuovono insieme al Comune di Milano: scienza e arte - tra graphic e visual design, illustrazioni, sound design - dunque insieme, per raccontare per la prima volta al grande pubblico l’universo dei virus e la loro evoluzione, in un Museo che proprio all’evoluzione è dedicato.

(L’ingresso)

“AL CNR-IBF di Milano studiamo i virus da anni, esplorando i loro dettagli molecolari e progettando nuove terapie – spiega Eloise Mastrangelo, Responsabile dell’Istituto di Biofisica del CNR di Milano -. Siamo davvero felici di condividere con questa mostra ciò che osserviamo quotidianamente in laboratorio: la straordinaria varietà, le forme uniche, le componenti di queste entità nanoscopiche, essenziali per il nostro ecosistema. È un’occasione unica per immergersi in un mondo che, da sempre invisibile, oggi prende forma, diventando tangibile e accessibile in un’esperienza coinvolgente. Ed è un invito a riflettere sulla nostra relazione con la natura e sul ruolo fondamentale della ricerca scientifica”, nel farci comprendere la complessità di ciò che ci circonda e nell’affrontare le sfide che ci attendono.

“Il ruolo della ricerca scientifica non risiede soltanto nell’investigazione e nella scoperta, ma molto anche nella disseminazione della conoscenza per la crescita consapevole e informata della comunità globale – commenta Riccardo Balbo, Chief Academic Officer del Gruppo IED. Il design, con la grafica, i prototipi tridimensionali, la realtà virtuale, il suono e l’illustrazione, formano esperienze interattive: rendere accessibili concetti complessi e avvicinarli a noi tutti è lo scopo della scienza e anche della scuola. Questa è una occasione preziosa per stimolare la curiosità e promuovere il pensiero critico”.

(La mostra)

Nell’Aula Magna del Museo si può compiere allora una sorta di percorso di scoperta.

Dai modelli che ingrandiscono e illustrano la grande varietà dei virus (da Zika a Ebola, da Papilloma a Virus Adeno Associato) si passa ai pannelli con tante curiosità tutte da scoprire. Fino alla parte più scientifica e tecnica dedicata alle modalità di replicazione dei virus e alle prospettive di ricerca che li riguardano grazie, ad esempio, all'identificazione di farmaci in grado di inibire proprio questa replicazione e dunque la loro diffusione.

E a proposito di diffusione, non si può non citare la metafora con cui la mostra presenta il contagio: il grande modello tridimensionale di virus HIV che campeggia nella sala, realizzato da IED, se toccato da una persona emette un suono; se chi lo tocca prende per mano un’altra persona, il suono si amplifica grazie alla catena di persone in contatto tra loro, con un’efficace rappresentazione sonora della catena del contagio. Toccare per credere.

(Il gruppo promotore dell’esposizione)

La mostra è stata realizzata con il sostegno di Fondazione INF-ACT, Fondazione Cariplo, Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, Progetto Farmacovid di IBF-CNR, Co. Science, LILA – Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS.

È possibile riservare il proprio posto online a questo link.

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