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01/08/2025

Industria tra circolarità, dazi e specializzazioni: le riflessioni di AFIL

All’Assemblea 2025 del Cluster manifatturiero lombardo le sfide poste dal contesto internazionale

Redazione Open Innovation

Come affrontare le sfide attuali del comparto manifatturiero, in un clima di grande incertezza geopolitica?

In un momento in cui, ad esempio, il mondo produttivo si trova a gestire i dazi statunitensi, di grande attualità risultano le riflessioni portate all’Assemblea generale 2025 di AFIL - Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia, il cluster tecnologico per il manifatturiero avanzato di Regione Lombardia.

L’Assemblea generale tenuta a giugno prevedeva come di consueto una parte pubblica aperta a Soci, ospiti e stakeholder esterni.

“Tra dumping e dazi: produzione specializzata e circolarità industriale come leve strategiche per la manifattura lombarda” - questo il focus dell’evento - ha dunque fatto il punto sull’attuale situazione geopolitica tra politiche commerciali, concorrenza sleale e conflitti. Con l’obiettivo di individuare strategie e nuove opportunità per la manifattura lombarda, a partire dalla valorizzazione delle vocazioni territoriali e della flessibilità, e costruendo una nuova sinergia tra politiche pubbliche e iniziativa privata.

In particolare Christian Colombo, Presidente di AFIL e Amministratore Delegato di FICEP Group, ha portato una riflessione su “La valorizzazione della proprietà intellettuale e dei servizi come risposta alle sfide globali”, disponibile sul sito di AFIL a questo link.

Un tema centrale, affrontato a partire da una premessa chiara: “Quando si riesce a valorizzare in modo distinto il prodotto fisico e la proprietà intellettuale, il dazio perde rilevanza, perché quest’ultima non passa per la dogana”.

Su incertezze normative, tensioni geopolitiche e flessibilità come antidoto al dumping si è concentrata invece Chiara Radrizzani, Vice Presidente di ADR Group, leader nella produzione di assi e sistemi per veicoli agricoli di Uboldo (Varese).

Un’azienda internazionale: 14 sedi nel mondo (tra cui 9 siti produttivi), 1.500 dipendenti, 3 centri di ricerca. La sua ricetta per restare competitivi? Puntare su personalizzazione del prodotto e innovazione meccanica. Leggi il contributo di Radrizzani “L’imprevedibilità dei dazi e la specializzazione come leva competitiva” a questo link.

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