Esitanza vaccinale, ciò che la storia ci suggerisce di non fare
di Redazione Open Innovation
24 maggio 2021
Un’interessante analisi sociologica e storica utile a confrontarsi oggi con il tema dei vaccini anti-coronavirus
È ancora presto per capire quale potrebbe essere l’impatto dell’esitazione verso i vaccini anti-Covid sull’efficacia delle campagne, ed è difficile prevedere il grado di successo delle campagne di vaccinazione.
Se si guarda alla storia dei secoli passati, a partire dalla pratica della variolazione, ci si rende conto che con l’avanzare della modernità i tratti che consentono una migliore efficienza sociale sul piano economico, politico o educativo espongono maggiormente, rispetto a contesti più vicini a quelli dell’adattamento evolutivo, a comportamenti dissonanti e in qualche misura autolesivi o apparentemente irrazionali.
articolo interessante, che nel contesto attuale, non conoscendo come sia avvenuto nel passato, non tiene conto di alcuni elementi oggettivi di oggi, che sono parte del sistema che si è evoluto, anche dal punto di vista vaccinale. 1) esistono protocolli temporali per il rilascio dei vaccini alla libera somministrazione, che non sono stati rispettati 2) si è ritenuto che non esisttessero cure immediate e quindi si è soprasseduto, temporaneamente, ai protocolli temporali 3) eminenti e indipendenti istituti scientifici hanno dichiarato che esisteno delle cure, da somministrare nelle prima fase della malattia che evitano, statisticamente, l'aggravamento 4) si stanno applicando sistemi vaccinali sperimentali, ed il sottoporsi alla sperimentazione è fatto personale, che penso non possa essere imposto 5) non si conoscono gli effetti di medio lungo termine dei vaccini, in quanto la fase sperimentale non si è conclusa, decidendo di fatto, di eseguire un test di massa 6) quali le motivazioni che portano parte della popolazione a vaccinarsi? per esperienza diretta (interviste), il fatto di non poter andare in vacanza quando e dove si vuole. Mi pare un presupposto socialmente pregnate.
Condividi con gli utenti della tua rete
CONDIVIDI
VUOI PRENDERE PARTE A QUESTA DISCUSSIONE?
Accedi o registrati a Open Innovation, e lascia il tuo commento
Giuseppe Catalani
28/05/2021 alle 18:43
articolo interessante, che nel contesto attuale, non conoscendo come sia avvenuto nel passato, non tiene conto di alcuni elementi oggettivi di oggi, che sono parte del sistema che si è evoluto, anche dal punto di vista vaccinale. 1) esistono protocolli temporali per il rilascio dei vaccini alla libera somministrazione, che non sono stati rispettati 2) si è ritenuto che non esisttessero cure immediate e quindi si è soprasseduto, temporaneamente, ai protocolli temporali 3) eminenti e indipendenti istituti scientifici hanno dichiarato che esisteno delle cure, da somministrare nelle prima fase della malattia che evitano, statisticamente, l'aggravamento 4) si stanno applicando sistemi vaccinali sperimentali, ed il sottoporsi alla sperimentazione è fatto personale, che penso non possa essere imposto 5) non si conoscono gli effetti di medio lungo termine dei vaccini, in quanto la fase sperimentale non si è conclusa, decidendo di fatto, di eseguire un test di massa 6) quali le motivazioni che portano parte della popolazione a vaccinarsi? per esperienza diretta (interviste), il fatto di non poter andare in vacanza quando e dove si vuole. Mi pare un presupposto socialmente pregnate.