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    Medicina e ricerca innovativa: accordo tra Policlinico, UniMi e Aeronautica Militare

    Partnership inedita, con studi sull’Ageing e sviluppo di tecniche biomediche

    di Redazione Open Innovation | 18/10/2019

Sempre più sicurezza per i voli, sia militari sia civili. Ma anche medicina rigenerativa, ricerca contro l’invecchiamento, terapie cellulari e nuove tecnologie biomediche per il trattamento delle lesioni neurologiche gravi.

Sono solo alcuni dei nuovi orizzonti di studio che vengono aperti grazie a un accordo quadro appena siglato tra Policlinico di Milano, Università degli Studi di Milano e Aeronautica Militare Italiana. L'accordo, primo nel suo genere, individua di fatto il Policlinico di Milano come partner medico ufficiale dell’Aeronautica.

Tra i progetti che potranno prendere il via c’è quello che studierà le diverse tipologie di invecchiamento. Questo è uno degli ambiti di studio più recenti della moderna medicina preventiva e terapeutica, e trae origine proprio dalla medicina aerospaziale. L’invecchiamento è strettamente legato all'adattabilità dell’uomo a condizioni di vita estreme o all’esposizione a fattori fisici e a stress ossidativi, che possono accelerarne i processi: situazioni che si verificano ad esempio nelle attività di volo atmosferico ed extra-atmosferico.

Studiare quindi le differenze tra la popolazione generale e gli individui esposti a queste condizioni estreme o di stress può essere utile per scoprire meccanismi specifici di invecchiamento fisiologico o patologico, e quindi individuare possibili vie per rallentarne gli effetti.

Un’altra linea di ricerca approfondirà i problemi metabolici in grado di condizionare l’idoneità al volo: un campo di studio che permetterà una sempre più efficace tutela della salute e della sicurezza non solo dei piloti militari e civili, ma anche dei passeggeri, del traffico aereo e delle operazioni militari che prevedono l'uso di mezzi aeronautici.

E ancora, il Laboratorio di Neurochirurgia Sperimentale e Terapia Cellulare del Policlinico lavorerà in sinergia con Università Statale di Milano e Aeronautica per ampliare gli studi sulle cellule staminali, con l’obiettivo di migliorare le tecnologie per la rigenerazione dei tessuti. Un aspetto che avrebbe grandi implicazioni pratiche, ad esempio nel riparare lesioni a carico della colonna vertebrale, del sistema nervoso, come pure nella guarigione delle ferite difficili o nelle ustioni gravi.

Allo studio ci saranno anche tutti quei meccanismi che potenziano l’azione delle cellule staminali, come l’ipossia (ovvero la carenza di ossigeno), le variazioni metaboliche e le stimolazioni fisiche costituite da applicazioni di ultrasuoni o di campi elettromagnetici.

Benefici per tutti i cittadini e la ricerca italiana

“Questo importante accordo - spiega Marco Giachetti, Presidente del Policlinico di Milano - conferma ancora una volta l’eccellenza del Policlinico nel campo della formazione, della clinica e della ricerca scientifica: siamo il primo IRCCS pubblico in Italia per qualità della ricerca e questa nuova collaborazione porterà ad ampliare il nostro campo di studi, con ricadute pratiche sulla salute dei nostri pazienti e di tutti i cittadini”.

“L’accordo quadro permette di creare sinergia tra le migliori competenze disponibili nell'ambito della clinica e della ricerca - aggiunge Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico -. È un accordo che avrà un impatto importante, e permetterà di integrare le competenze mediche di chi opera nell’emergenza e nell’urgenza con quelle di coloro che sono addestrati per agire in scenari di crisi. Tutti gli obiettivi scientifici saranno di interesse comune, e costituiranno un volano per la ricerca italiana”.

Parla invece di un accordo che “che guarda dritto verso il futuro” il Rettore dell’Università Statale di Milano, Elio Franzini: “L’eccellenza della nostra aeronautica militare e dell’ambito aerospaziale troverà importantissime sinergie e ambiti di collaborazione con numerose delle linee di ricerca scientifica più innovative e di frontiera sviluppate dai nostri laboratori, che toccano alcuni dei temi più importanti per il futuro della popolazione”.

Il Comandante Logistico dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Giovanni Fantuzzi, pone poi l’accento su come l’accordo quadro renda “tangibile l’impegno a fare sinergia con le eccellenze del territorio. I risultati della nostra ricerca congiunta saranno sicuramente determinanti anche in ambito Aerospaziale, per la selezione e l’addestramento dei piloti militari, astronauti e cosmonauti, la gestione da terra dei problemi sanitari durante il volo spaziale e la riabilitazione del personale al momento del rientro a terra dopo lunghi periodi di esposizione a condizioni di microgravità”. Un contributo importante insomma in termine di trasferimento tecnologico, “per il miglioramento dell’offerta di diagnosi e cura per la Società tutta, in linea con i più moderni standard internazionali”.

 

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