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    A Milano il Cyberbullismo si combatte anche con app e Intelligenza Artificiale

    Una chat crittografata e alert in aiuto delle scuole: già adottata da 400 istituti in tutta Italia

    di Redazione Open Innovation | 12/04/2022

Se la tecnologia ha contribuito a dare nuova rilevanza al fenomeno del bullismo e a trasportarlo sul piano digitale, ora si prova a fermare il Cyberbullismo proprio con la tecnologia. Un’idea partita da Milano, da una società benefit - Convy Srl - che ha ideato Convy School, la prima App ideata per prevenire e contrastare il Cyberbullismo e basata su crittografia militare.

L’adesione delle scuole

La start up festeggia il suo primo compleanno con un traguardo importante, non scontato soprattutto in tempi di pandemia: oltre 400 scuole su territorio nazionale hanno aderito al suo progetto, basato su una tecnologia in grado di aiutare le scuole ad applicare le disposizioni contenute nella Legge n. 71 del 2017, dedicata proprio al complesso fenomeno del Cyberbullismo.

“Siamo orgogliosi di questo primo risultato, che dimostra quanto gli istituti scolastici siano sensibili al tema e intendano affrontarlo insieme ai propri studenti. L’App di Convy School facilita la comunicazione tra gli studenti e la scuola, dotandoli di uno strumento familiare grazie al quale sentirsi liberi di confidarsi in totale riservatezza, segnalando i casi critici senza paura”, racconta Giovanna Chiesa, Ceo & Founder dell’azienda.

Come funziona la App Convy School

Nata dall’intuizione imprenditoriale di Valerio Pastore, esperto di sicurezza informatica e di crittografia militare, l’App Convy School è il primo tool digitale ideato per prevenire il cyber bullismo e si inserisce nel più ampio progetto etico e sociale promosso da Convy per l’educazione di ragazzi, famiglie e scuole alla prevenzione e contrasto del fenomeno, attraverso l’uso consapevole del web. Inoltre, Convy School agevola il referente scolastico nel monitoraggio e individuazione dei casi potenzialmente pericolosi, permettendo, inoltre, l’analisi dei dati anonimi da parte delle istituzioni per monitorare e tracciare il fenomeno.

Convy School funziona come una chat, con un’interfaccia semplice e intuitiva ideale da usare anche da smartphone. La licenza d’uso della App viene concessa alle Scuole primarie e secondarie, per le quali il primo anno di utilizzo è gratuito. Possono usare la App solo gli studenti il cui numero di cellulare è stato abbinato al numero di licenza della scuola di appartenenza.

L’idea è di permettere così ai ragazzi di denunciare i casi di vessazioni ai referenti scolastici tramite smartphone, ma in totale sicurezza: i messaggi sono criptati, non è possibile visualizzare i numeri di cellulari, ma solo estrapolare dati statistici generali, ad esempio sulla localizzazione geografica dei casi e delle segnalazioni. Inoltre, dopo soli cinque secondi i messaggi si auto cancellano, per evitare che i bulli possano vederli nel caso in cui sottraggano i cellulari alle vittime.

Inoltre, il software racchiuso nella App è dotato di una intelligenza semantica in grado di interpretare il tono delle segnalazioni, che arrivano ai docenti contrassegnate da semaforo verde o rosso in base al livello di gravità.

Le scuole aderenti al progetto possono beneficiare di un anno di trial gratuito della App, che viene scaricata e installata su una postazione dedicata - un pc collocato in segreteria o in un’aula presidiata - che consentirà ai referenti scolastici anti-bullismo di ricevere i messaggi di alert e di denuncia sia dei ragazzi vittime di bullismo, sia degli eventuali testimoni.

In questo modo i docenti possono individuare eventuali criticità, monitorarle e, se necessario, intervenire.

Cyberbullismo e pandemia

La pandemia degli ultimi due anni ha, purtroppo, accelerato ed esasperato gli atti di Cyberbullismo e creato le cosiddette ‘classi connesse’. Questo significa che la scuola non finisce più quando suona lacampanella e gli studenti vanno a casa e così, anche gli atti di bullismo che un tempo rimanevano confinatiall’interno dell’istituto, proseguono spesso in rete. Chi subisce atti di Cyberbullismo si sente assediato,inseguito anche dentro casa propria, senza possibilità di rifugio o via di fuga. I ragazzi e le ragazze chesubiscono atti di bullismo e Cyberbullismo non solo hanno problemi di apprendimento scolastico ma spessoaffetti di medio lungo termine sulla salute psico-fisica”, spiega la CEO Giovanna Chiesa.

E prosegue: “Le problematiche, poi, non riguardano solo le vittime ma anche il bullo. Ecco perché è sempre più urgente garantire un adeguato supporto alle scuole, che hanno un ruolo centrale nella vita dei nostri ragazzi. Convy School vuole contribuire a rendere le scuole e associazioni sportive dei luoghi “bulli free”. Questo deve essere fatto sia sensibilizzando i giovani alla corretta gestione delle piattaforme online, aumentando la loro consapevolezza ma anche fornendo il mezzo per aiutarli a chiedere aiuto. Non è più tempo solo di parlarne ma è arrivato il momento di agire e di aiutare le scuole a dotarsi degli strumenti adatti per comprendere, intercettare e risolvere”.

Partner d’eccezione

Fra i partner del progetto Convy School ci sono Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Lega Pro, Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, Federazione Italiana di Atletica Leggera, Fondazione Torino Wireless, F.I.R. Italia (Federazione Italiana Rugby).

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