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    Blockchain: nel 2020 +59% di applicazioni pratiche, specie nella finanza

    Sempre più diffusa. Italia sesta nella top ten dei Paesi più attivi ma calano investimenti

    di Redazione Open Innovation | 02/02/2021

Nell’ultimo anno i progetti concreti di utilizzo della tecnologia Blockchain da parte di aziende e pubbliche amministrazioni sono cresciuti del 59% rispetto al 2019, a fronte di una diminuzione dell’80% di annunci. I dati dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano hanno inoltre evidenziato come questo mercato non sia più unicamente mediatico, ma grazie alle 1.242 iniziative censite dal 2016 a oggi e alle 267 avviate negli ultimi dodici mesi a livello internazionale, si conferma invece sempre più strategico e di quotidiana applicazione per innumerevoli aziende.

La situazione italiana

L’Italia è nella top ten – precisamente in sesta posizione - tra i paesi più attivi in ambito Blockchain, con 18 casi negli ultimi cinque anni. La classifica internazionale è guidata dagli Stati Uniti con 72 progetti avviati, seguiti da Cina (35) e Giappone (28). Nel 2020 si è tuttavia assistito nel nostro Paese a una frenata degli investimenti, passando dai 30 milioni di euro del 2019, ai 23 dello scorso anno (-23%), soprattutto a causa dell’emergenza sanitaria che ha frenato il lancio di nuove iniziative.

Questo ha fatto sì che le aziende abbiano concentrato l’attenzione su progetti già operativi (60% della spesa) e progetti pilota (28%), relegando poco più del 10% degli investimenti a proof of concept e formazione. Il settore più rappresentato è quello della finanza, con il 58% della spesa, ed è anche l’unico che ha fatto segnare un incremento degli investimenti (+6%), seguito da agroalimentare (11%), utility (7%) e PA (6%).

Le piattaforme

Quasi la metà dei casi mappati nel 2020 (47%) utilizza piattaforme esistenti, a conferma che l’attenzione degli operatori è più concentrata verso lo sviluppo di applicazioni e meno sulla creazione di nuove piattaforme. Sono due le tipologie maggiormente utilizzate: Application Specific, che si concentrano su una specifica applicazione o un limitato ambito applicativo, e General Purpose, che possono essere sfruttate dalle aziende di qualsiasi settore per la creazione di applicazioni diverse.

Queste ultime si dividono in piattaforme Permissionless e Permissioned. Alle prime chiunque può accedere e svolgere qualsiasi attività e il loro contenuto è pubblico: vengono usate da un numero costantemente crescente di aziende, ma non sono esenti da criticità quali scalabilità, privacy e affidabilità. Le piattaforme Permissioned sono invece solitamente promosse da governi o consorzi nazionali e internazionali e richiedono una registrazione e un’autorizzazione, da parte di un ente centrale o della rete stessa.

 

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