-
Storie di innovazione
Biotech, 15 giovani start up italiane alla conquista del mercato
Dai chip che simulano il funzionamento degli organi ai sensori per trasformare la riabilitazione in un videogioco: ecco le idee in gioco al BioInItaly Investment Forum
di Redazione Open Innovation | 05/04/2018
Le Scienze della Vita si mettono in vetrina per convincere i finanziatori. Sono quindici i progetti in cerca di investitori al “BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUp Initiative”, in corso a Milano il 4 e il 5 aprile e arrivato quest’anno all’undicesima edizione. Un’iniziativa dedicata a start up e PMI desiderose di entrare nel mercato con nuove invenzioni, in particolare nei settori biomedicale e healthcare, tra gli ambiti più attuali della ricerca soprattutto in Lombardia. Nel corso delle due giornate, startup selezionate da un panel di coach ed esperti presentano i loro progetti a investitori, aziende e operatori dell’ecosistema dell’innovazione.
Un round di finanziamento organizzato da una ricca partnership: Fondazione Filarete, Assobiomedica, Novartis, Bird Bird, il cluster Spring e Janssen (gruppo Johnson&Johnson). L’iniziativa ha preso il via a gennaio con un roadshow nazionale per raccogliere candidature. Obiettivo, aprire la strada a idee giovani per valorizzare le eccellenze scientifiche del Paese, garantendo un ritorno anche sul piano dell’economia, della competitività e dell’occupazione qualificata.
Dalla prima edizione a oggi, la manifestazione ha permesso di raccogliere oltre 43 milioni di euro per finanziare startup innovative nazionali, selezionate tra più di 500 progetti e grazie alla partecipazione di oltre 1.600 tra aziende e investitori ai dieci Investment Forum organizzati in questi anni.
GIOVANI IDEE ITALIANE ALLA CONQUISTA DEL MERCATO
Sono quindici le finaliste che hanno guadagnato la possibilità di illustrare ai potenziali 'mecenati' il proprio progetto con rispettivo business plan. Tre i riconoscimenti ass
Vediamo le storie delle start up arrivate in finale. Una è tutta made in Lombardia: l’idea di alcuni studenti ventenni del Politecnico di Milano ha portato alla creazione di Heartwatch, per prevenire patologie invalidanti come l’ictus, e tenere sotto controllo anomalie cardiache che troppo spesso rimangono silenti fino a quando il danno non è grave, semplicemente inquadrando il volto di una persona: la videocamera individua infatti ogni variazione di respiro e battito cardiaco, le pulsazioni vengono poi interpretate secondo algoritmi sviluppati in collaborazione con i medici rivelando eventuali patologie.
C'è poi lo spazzolino da denti a tripla spazzola rotante – GlareSmile - che pulisce il sorriso in 10 secondi. Ci sono i sensori indossabili che trasformano la riabilitazione in un videogioco sfruttando i principi simili a quelli dela tecnologia Kinect, resa popolare dalla Xbox di Microsoft: dotato un kit di sensori per la cattura del movimento, il sistema Niurion, progettato dalla società PlayToRehab, è installabile su diversi supporti, anche su apparecchiature medico-ospedaliere. Pharmercur
BiomimX sviluppa organi su chip, piattaforme avanzate proposte come modelli pre-clinici per migliorare il processo dello sviluppo di farmaci. La tecnologia di punta della società, uBeat, permette di ottenere colture cellulari 3D e integra un meccanismo di stimolazione meccanica controllato e personalizzabile. Questo permette la generazione di organi umani miniaturizzati e funzionali, adeguati a testare funzionalità e tossicità di molecole in high-throughput. Il portfolio di organi di BiomimX comprende, tra gli altri, uHeart, un cuore umano su chip (vincitore di StartCup Lombardia 2016) e uKnee, un modello di articolazione umana osteoartritica.
Poi ci sono device e metodi come quelli di mEryLo, per far arrivare un farmaco solo dove serve o rendere più sopportabile una chemio; e ancora, NoToVir vanta programmi di ricerca per nuovi principi attivi; Vicorol si concentra invece sulla terapia genica del colesterolo alto; Accadermica promette eco cosmetici hi-tech e amici dell'ambiente. C'è poi l'offerta di React4life, che comprende attività di consulenza, servizi e produzione di modelli 3D per test in vitro, da impiegarsi in un ampio set di applicazioni: farmaceutica, tossicologia, ma anche cosmetica e agrifood.
L’IMPORTANZA DELLE “SCIENZE DELLA VITA”
"Le scienze della vita rappresentano uno dei settori più dinamici del manifatturiero italiano - rileva Maurizio Montagnese, presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center - Negli ultimi 10 anni, dal 2008 al 2017, le esportazioni sono infatti raddoppiate raggiungendo i 14,2 miliardi di euro: addirittura meglio dei tradizionali punti di forza del made in Italy come l'alimentare, il sistema moda e la meccanica. Questi risultati sono il frutto di un contesto favorevole, creato dalla presenza di forti competenze nel Paese. Università, strutture ospedaliere e centri di ricerca, unitamente a un tessuto produttivo formato da grandi imprese multinazionali o a solo capitale italiano, hanno consentito lo sviluppo di un ecosistema di primario livello per quanto riguarda Pmi e startup. In questo ambito Intesa Sanpaolo collabora fin dal 2010 al percorso di BioInItaly, rivolgendosi proprio a queste ultime due categorie di imprese per accompagnarle nel reperimento dei capitali e per favorirne l'accesso ai mercati internazionali".
Vuoi essere sempre aggiornato?
Partecipa attivamente, accedi a Open Innovation