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    Boom dell’e-Commerce: per il 2020 varrà 4,7 miliardi e il 26% in più

    L’indagine dell’Osservatorio e-Commerce B2c della School of Management del Politecnico di Milano

    di Redazione Open Innovation | 13/08/2020

Nel 2020 gli acquisti online di prodotto dei consumatori italiani varranno 22,7 miliardi di euro con una crescita annua del +26%, pari a 4,7 miliardi in più rispetto al 2019: l’incremento in valore assoluto è il più alto di sempre.

Grazie anche al lockdown, cresceranno sopra la media il Food&Grocery (che vale oggi 2,5 miliardi di euro, +56%), ma anche l’Arredamento e home living (2,3 miliardi, +30%) e una serie di altre nicchie di mercato come il pharma, il beauty e lo sport&fitness. I settori più maturi crescono con un tasso sostenuto, ma sotto alla media di mercato: nel 2020 ad esempio l’Informatica ed elettronica di consumo vale 6 miliardi di euro (+18%).

Queste le cifre messe in fila dall’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, che aprono una riflessione su modelli maggiormente integrati di e-Commerce e Retail.

Numeri che confermano l’impressione di un ruolo determinante dell’e-Commerce per la ripresa del commercio e dei consumi, certificato anche - come ricorda Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio - dai continui investimenti in atto per potenziare il canale digitale (tramite sito proprio, aggregatori, marketplace) o per favorire modalità di vendita fondate sull’integrazione tra esperienze online e offline (come click&collect, drive&collect, allestimento degli ordini online in store).

Nel complesso, la stima è che nel 2020 l’incidenza dell’e-Commerce B2c sul totale vendite Retail passi dal 6% all’8%. L’e-Commerce rappresenta dunque ancora una piccola parte degli acquisti complessivi, ma è sempre più rilevante in Italia. Durante il lockdown ha rappresentato il principale, se non unico, motore di generazione dei consumi, con ricadute nel medio-lungo periodo.

Il digitale a supporto dei negozi di vicinato

“Rispetto al passato è maturata una definitiva consapevolezza sulla necessità di sviluppare un canale e-Commerce completamente integrato con l’esperienza fisica - nota poi Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio -. Un cambiamento epocale e invocato dai consumatori che richiederà - soprattutto per i modelli più tradizionali di Retail - profonde revisioni di processo e di organizzazione, investimenti, capacità di ascolto dei clienti e molta creatività”.

"I modelli di consumo stanno cambiando e il percorso verso l’ominicanalità è oggi, più che mai, in forte accelerazione. La direzione del nuovo eCommerce sarà sempre più glocal, offrendo nuove strade per rafforzare il ruolo storico delle comunità locali e della collettività dei centri abitati - osserva invece Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. Dall’inizio della crisi sanitaria, infatti, un modello che ha preso piede nel nostro Paese è il proximity commerce, che permette l’integrazione tra i grandi player del commercio elettronico e i piccoli negozianti, i quali grazie alla logistica e alle piattaforme di delivery possono raggiungere i clienti residenti nelle zone limitrofe. Grazie al digitale, infatti, i negozi di un territorio possono fare sistema fino a organizzarsi in un micro-marketplace locale, raccogliendo in un’unica piattaforma l’offerta dei commercianti non solo per soddisfare la domanda del bacino di utenza locale, ma anche per favorire un ampliamento dei propri confini, fino all’esportazione dei prodotti”.

La prevalenza degli acquisti da Smartphone

Durante il lockdown, nonostante la maggior parte degli italiani fossero bloccati nelle proprie case, non è stato segnalato un calo nell'utilizzo dello smartphone per abilitare gli acquisti eCommerce. L’e-Commerce da smartphone, nella componente di prodotto, nel 2020 arriva a pesare per il 56% degli acquisti online totali.

In particolare, gli acquisti eCommerce da smartphone nel 2020 saranno pari a 12,8 miliardi di euro, con un incremento del +42% rispetto ai 9 miliardi di 12 mesi fa. Alla base dello sviluppo del canale ci sono una maggior sensibilità dei merchant nella progettazione di customer journey nativamente mobile, la diffusione e la frequenza d’uso dei dispositivi e il miglioramento dell'infrastruttura tecnologica in termini di copertura e connessione. Lo smartphone è poi adatto a favorire tutti gli acquisti di impulso, personalizzati (sulla base delle informazioni ‘personali’ salvate sul dispositivo) e omnicanale (acquisto online in store).

 

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