La Gran Bretagna è il primo paese al mondo ad aver approvato la somministrazione di un vaccino anti Covid-19, nello specifico quello frutto dell’alleanza tra l’americana Pfizer e la tedesca BioNtech. E le prime somministrazioni partiranno a stretto giro, già dalla settimana del sette dicembre.
Nelle stesse ore, il governo italiano in un’informativa al Senato spiega che, una volta disponibile un vaccino anti-Covid nel nostro Paese, il farmaco sarà somministrato su base volontaria (non sarà cioè obbligatorio) “in modo centralizzato e gratuito, per tutti”: per farlo verrà coinvolto anche l’esercito.
Anche l’acquisto sarà centralizzato, precisa nell’informativa il ministro della Salute Roberto Speranza.
L’annuncio del governo inglese arriva il 2 dicembre, dopo avere recepito il parere positivo dell’Autorità britannica del farmaco secondo la quale il vaccino Pfizer ha superato tutti i testi clinici e dunque soddisfa i tre criteri di sicurezza, qualità, efficacia richiesti per l’approvazione.
L’UK ha prenotato 40 milioni di dosi che quindi - visto che il vaccino richiede la somministrazione di due dosi a persona, a distanza di tre settimane una dall’altra - dovrebbero coprire 20 milioni di inglesi: le prime dosi annunciate da Pfizer subito dopo l’autorizzazione del governo britannico copriranno le categorie più a rischio, in primis quella dei sanitari per poi passare agli over 80 e ai degenti delle case di riposo.
La Gran Bretagna sarà quindi il primo Paese a dover gestire la complessa catena del freddo richiesta dal vaccino Pfizer. A differenza di altri infatti questo va conservato a -70 gradi circa, la sua distribuzione dunque rappresenta di per sé una sfida e un test per la gestione della macchina organizzativa pubblica: test a cui molti guarderanno.
Il via libera britannico è poi uno degli effetti tangibili della Brexit: gli inglesi si sono mossi in modo autonomo, con la propria agenzia regolatoria che ha anticipato anche la FDA statunitense. L’iter dell’EMA - l’Autorità europea del farmaco - è indubbiamente più lungo e complesso. L’EMA ha fatto sapere che il proprio via libera al vaccino Pfizer potrebbe arrivare il 29 dicembre, quello per il vaccino di Moderna - presentato come efficace al 95% - il 12 gennaio. Successivamente, sarà la Commissione Europea a dover dare la propria autorizzazione.
Le previsioni italiane
Per quel che riguarda l’Italia allora, una volta autorizzati anche dall’AIFA (l’Autorità nazionale per i farmaci) le prime dosi dei vaccini Pfizer e Moderna già opzionate - in tutto, ne sono state opzionate 202 milioni per il primo trimestre 2021 - saranno destinate anzitutto a operatori sanitari e sociosanitari, pazienti e personale delle RSA, anziani ultraottantenni. Queste prime dosi potrebbero essere disponibili da gennaio.
Il cuore della campagna vaccinale viene previsto invece tra la primavera e l’estate 2021. L’obiettivo è di attuarla prima di una eventuale terza ondata.
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