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    Produrre auto in modo sostenibile. Grazie ai Big Data

    Misurazione e analisi dei dati permettono maggiore efficienza e dunque minori consumi

    di Redazione Open Innovation | 14/08/2020

La qualità di un’automobile non dipende unicamente dalle sue prestazioni, dal suo design o dall’esperienza di guida, ma anche dalla sostenibilità del suo processo di produzione e per l’intero ciclo di vita del prodotto. Per raggiungere quest’obiettivo, da tempo sono disponibili soluzioni tecnologiche per raggiungere standard di alto livello, in particolare l’utilizzo dei Big Data.

I Big Data, infatti, aumentano l’efficienza della produzione: la fusione, l’elaborazione e la valutazione mirata dei dati permettono di evitare errori, in modo che le risorse e i materiali siano utilizzati con parsimonia ed efficienza. D’altro canto, l’ottimizzazione delle operazioni di produzione alleggerisce il lavoro dei tecnici e incrementa la flessibilità dei processi. Fondamentale in questo percorso è valutare anche ciò che può essere migliorato.

Un esempio è dato dal Gruppo Volkswagen, che utilizza i dati forniti da un grande numero di sensori per interpretarli, rilevare anomalie ed eseguire un monitoraggio statistico completamente automatizzato.

Un mercato, quello dell’auto, che rappresenta il 10% del PIL italiano e che è stato particolarmente colpito dall’emergenza COVID con un blocco quasi totale delle immatricolazioni nei mesi di lockdown tra vendite e produzioni ferme. La tecnologia è certamente la chiave del rilancio, sia per le aziende produttrici sia per le nuove esigenze di una clientela sempre più attenta a fattori di sostenibilità ambientale nelle proprie scelte d’acquisto.

Come ha sottolineato Gunnar Luderer, Vicepresidente del dipartimento per i percorsi di trasformazione sostenibile presso l’Istituto di ricerca sull’impatto climatico di Potsdam e professore ordinario di analisi dei sistemi energetici globali presso l’Università Tecnica di Berlino, la risposta deve arrivare dal ripensare la mobilità individuale, il trasporto pubblico, la sharing mobility, ma soprattutto occorre diminuire il traffico, le emissioni e l’inquinamento acustico nelle grandi città. Passare gradualmente dal motore a combustione a quello elettrico, non solo per il comparto dell’auto privata, è un processo indispensabile e sempre più veloce. Una vera sfida per il settore che vede la tecnologia protagonista.

 

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