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    Un’alleanza tra Università di Brescia ed Enea per l’eco innovazione

    Un nuovo laboratorio e borse di studio. Il ruolo di Regione Lombardia e industriali

    di Redazione Open Innovation | 04/04/2019

L’Università degli Studi di Brescia punta a diventare uno dei principali centri di ricerca nazionale nel campo dell’eco innovazione e delle tecnologie delle sostenibilità. È in quest’ottica, infatti, che si inserisce la convenzione quadro siglata dall’Ateneo e dall’ENEA, Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile.

Il ‘patto di collaborazione’ impegna i due enti in attività congiunte di ricerca e formazione attraverso la condivisione delle rispettive strutture tecnologiche e delle attrezzature. Rientra nella convenzione anche la costituzione di un nuovo laboratorio espressamente dedicato alle ‘Tecnologie della sostenibilità’, attivato in uno spazio concesso in comodato d’uso dal CSMT, il Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico di via Branze, già partner del campus.

Le prime sinergie

La sinergia con UniBs è un nuovo tassello del programma lanciato nel 2018 da ENEA con l’obiettivo di aprire sedi distaccate di ricerca nelle province con più alta densità industriale e di trasferire così, direttamente sul territorio, competenze e tecnologie. Un anno fa dunque ENEA ha mosso i primi passi in Lombardia attivando con l’Università di Brescia una prima collaborazione, che si è concretizzata nel co-finanziamento di due borse di dottorato di ricerca in Ingegneria Civile e Ambientale, della Cooperazione Internazionale e di Matematica sui temi precisi: ovvero “Scenari di simbiosi industriale nel territorio bresciano: recupero e valorizzazione di scarti dai processi produttivi” e “Valorizzazione di risorse dagli scarti nel quadro dell’economia circolare”.

Le borse di studio sono state assegnate  due ingegneri-chimici, che stanno già lavorando sul campo e all’interno del nuovo laboratorio realizzato al CSMT. Affiancati dai docenti dell’Unibs, hanno sviluppato progetti legati alla gestione dei rifiuti industriali e dei siti contaminati.

La necessità di formare competenze di livello sul sulle trasformazioni operate dall’uomo sull’ambiente, sul loro impatto e su quello dell’economia circolare, ha convinto Regione Lombardia e Associazione Industriale Bresciana (AIB) ad affiancare ENEA. L’ente pubblico ha lanciato un bando da 920 mila euro per finanziare nuove borse di dottorato di ricerca triennali per i poli universitari lombardi (ne avevamo parlato qui) mentre AIB, riconoscendo quanto questi profili occupazionali siano ricercati dalle imprese del territorio, offrirà esperienze in azienda agli studiosi una volta terminato il Dottorato.

Oltre che a Brescia, ENEA ha avviato un secondo progetto a Bergamo insieme a Kilometro Rosso, il distretto scientifico-tecnologico promosso da Brembo Spa, finalizzato a sviluppare lo studio dei materiali avanzati 4.0 e delle tecnologie per le Smart Cities. Un terzo progetto, ai nastri di partenza, coinvolge ancora una volta UniBs ed ENEA, affiancati questa volta da Università Milano Bicocca e Fondazione Cariplo. Si tratta di un percorso di ricerca finalizzato alla produzione di biotensioattivi per il trattamento dei terreni inquinati da idrocarburi. La novità sta nell’origine organica delle sostanze impiegate per la bonifica, tutte derivate da residui della lavorazione dell’olio e del vino.

A completare l’accordo quadro tra Agenzia Nazionale e UniBs - “un’alleanza che ci rende orgogliosi” ha commentato il rettore Maurizio Tira - anche l’impegno congiunto per la promozione delle tecnologie disponibili sotto forma di brevetti dai due Enti.

“L’obiettivo del coinvolgimento degli studenti di Dottorato, per ENEA – ha spiegato alla presentazione dell’accordo quadro il Presidente dell’Agenzia, Federico Testa - è la creazione di figure altamente qualificate che al termine del percorso possano essere assunti dall’Ente e diventare il nucleo locale delle Sedi distaccate”.

 

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