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    Design thinking: quando la persona è al centro dell’innovazione

    di Benedetta Scarpelli

Il Design Thinking è una metodologia che incoraggia l’utilizzo del pensiero creativo al fine di prendere di decisioni più efficaci e supportare il problem-solving.

Nato a Stanford, il Design Thinking si sta affermando in tutte le tipologie di organizzazione (aziende profit, no profit, pubbliche amministrazioni ecc.), in Italia e all’estero. Non a caso molte realtà interazionali stanno acquisendo nel loro interno agenzie e studi di design, come ad esempio Lunar Design e Veryday da parte di McKinsey, Doblin e Flow Interactive da parte di Deloitte, Intuity e Optimal Experience da parte di PwC, Fjord e Reactive da parte di Accenture.

Claudio Dell’Era, docente di Design Strategy alla School of Management del Politecnico di Milano e direttore dell'Osservatorio “Design thinking for business”, ha pubblicato un articolo ne “Il Sole 24 Ore”, in cui spiega le tre motivazioni alla base tale diffusione.

1- Trasformazione digitale

Un fenomeno che sta cambiando aziende, processi e strutturare organizzative. C’è bisogno di una ri-progettazione totale degli stessi, attraverso metodologie efficaci in grado di accelerare il processo decisionale e raggiungere tre obiettivi: gradimento (del mercato o degli attori), fattibilità e redditività. Non a caso nel mondo digital, si parla anche di centralità dell’utente nella progettazione delle esperienze digitali.

2- Esplosione imprenditorialità

Negli ultimi anni sono emerse nuove aziende (spesso nel digital) che hanno rivoluzionato servizi e comunicazioni, come Facebook, Airbnb e Snapchat. Passioni che sono diventate realtà imprenditoriali di fama mondiale. Risulta quindi necessario per le aziende ingaggiare in maniera “lateralmente” le persone. Non solo, è importante creare un ambiente in cui ciascuno possa contribuire allo sviluppo dei processi secondo le proprie attitudini e inclinazioni.

3- Creatività diffusa

Molte iniziative imprenditoriali sfruttano strumenti e pratiche come crowdsourcing, hackathon, contest e call for ideas orientate alla raccolta di idee. Seppur tali strategie consentono di avere un gran numero di proposte, Dell’Era sottolinea che la sfida maggiore consiste nell’individuazione di quelle che “valgono” davvero per coloro che le ricevono.

Articolo:

http://www.ilsole24ore.com/art/management/2018-05-...

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Ultimi 3 contributi di 3 totali

Giovanni Sonzogni

12/07/2018 alle 07:26

Buongiorno Sig. Catalani,

mi sento di spezzare una lancia a favore del design thinking.

Ho partecipato l'anno scorso, ad una seduta di questo tipo per risolvere una problematica critica su un progetto di innovazione su una bottiglia per un grosso brand conosciuto a livello mondiale.

Eravamo in più di 8 persone, con 3 persone di questa compagnia inglese che gestiva domande e dava i tempi giusti per finire l'incontro in una giornata.

L'approccio è stato molto affascinante perché rimettono sul tavolo l'idea di progetto e valutano tutte le vie possibili anche "insensate" per risolvere il problema in oggetto, partendo da ciascuno dei fornitori entrando nel merito di ogni piccolo pezzo della catena manufatturiera.

Poi si cerca di fare una selezione tra le idee migliori e il capoprogetto in base alle risorse disponibili decide qual'è la strada più utile da intraprendere.

PS: Bisogna fermarsi a pensare al problema, o all'idea, dedicarci del tempo e poi agire (cosa che purtroppo fanno in pochi per paura di sbagliare) e se si sbaglia non è un problema ma bisogna capire i perché......

Analizzare - Pensare - Definire il progetto - Agire - in modo reiterativo fino ad ottenere il risultato voluto.

Una sana analisi, l'azione e la determinazione sono fondamentali per la riuscita di qualsiasi progetto.

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Giuseppe Catalani

04/07/2018 alle 14:04

Riporto questo trafiletto preso dall'articolo: "Come è noto si tratta di integrare capacità analitiche, in genere supportate da metodologie e tecniche quantitative, con attitudini maggiormente creative che si basano invece su ragionamenti più sintetici e diretti." Perdoni la mia ignoranza nel mio tentativo di sintetizzare. "Prendi un problema, definiscilo nel suo complesso, estrai i dati e applica una metodologia di analisi", è questa la sintesi? Se così è dov'è la novità? ovvero non è questo che ci hanno sempre insegnato fin dalle elementari? Forse la "novità" è che si cerca di ritornare al passato e questo percorso trova soggetti non preparati. Ma forse la mia "analisi" è errata e per questo mi piacerebbe capire...se possibile

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Vanda Lombardi

30/06/2018 alle 15:59

Grazie Benedetta, debbo dire che ho spesso ritrovato questa definizione senza riuscire a dargli una spiegazione. In modo un po' scettico, dovuto alla mia veneranda età, mi chiedo come e in che modo il Design Thinking si differenzi da altri modelli che si sono occupati di sviluppare la creatività nelle organizzazioni e poi: ma se l'esperienza organizzata è sempre così mortificante, non si dovrebbe pensare a rifondarla tutta? Oppure la creatività, la libertà e una certa anarchia sono appannaggio solo di certi team di manager o di esperti?

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