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    Fase 2 - Supporto ai Seal of excellence

    di Laura Savini

Con questa nuova discussione, che riprende e riepiloga le precedenti, vorremmo concentrare il dibattito sulle iniziative da mettere in campo per supportare la fase 2 dello Strumento per le PMI e, in particolare, raccogliere idee e proposte dei diretti interessati.

Nei commenti che abbiamo ricevuto emerge l’apprezzamento per il voucher regionale a supporto della fase 1 ma si pone anche giustamente l’attenzione sulla fase 2 (grazie a tutti coloro che hanno contribuito).

Ad oggi in Lombardia sono 80 le imprese che hanno superato la valutazione della fase 2 (il cui tasso di successo medio è solo del 5%!) ottenendo il Seal of Excellence.

È chiaro che, con questi numeri, è impensabile immaginare un tipo di intervento con fondi regionali simile quello previsto dalla UE (0,5-2,5 mil € contributo a fondo perduto a copertura del 70% dei costi) perché, banalmente, non ci sono le risorse….

Tuttavia, la presenza sul territorio lombardo di un numero significativo di progetti eccellenti che hanno un business plan consolidato e strutturato, un impatto sul mercato potenzialmente elevato e tutti i numeri per far crescere ed internazionalizzare l’impresa, sono fattori che non possono essere trascurati.

D’altra parte la progettazione di misure ad hoc, in particolare utilizzando i fondi strutturali come auspicato dalla Commissione Europea, non è solo complesso per i vincoli posti dalla stessa  regolamentazione comunitaria, ma richiede  anche un confronto con  le imprese e gli enti che le rappresentano per costruire un  percorso che  vada nella corretta direzione e risponda alle reali esigenze delle PMI.

Per questo è importante capire:

  • che tipo di misure a livello regionale (tenuto conto delle premesse precedenti) potrebbero essere utili alle imprese che detengono il Seal of Excellence di fase 2?
  • un eventuale finanziamento agevolato, potrebbe essere un’opzione? Se sì, che caratteristiche dovrebbe avere?
  • un supporto nell’interazione con venture capitalist italiani e stranieri può essere utile?

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Ultimi 3 contributi di 4 totali

Paola Filipetto

14/10/2016 alle 12:24

Buon giorno a tutti,

 rifacendomi a quanto già condiviso dalla collega Confindustria Lombardia, vorrei portare un contributo maggiormente legato alle esperienze dirette del nostro territorio.

Senza dubbio il Seal of Excellence rappresenta un punto di partenza importante per attivare un percorso di riconoscimento e valorizzazione della capacità tecnica delle PMI lombarde, ma per evitare che venga percepito solo come qualcosa di formale, è indispensabile che venga legato a misure agevolative efficaci e concrete, da attivarsi in tempi certi e con ritorni altrettanto tangibili per le imprese.

Per questo motivo riteniamo poco efficaci forme di aiuto che si concretizzano unicamente nella forma dei prestiti agevolati, concessi o meno per il tramite di istituti di credito: per quella che è la nostra esperienza, le imprese che hanno ricevuto il SOE, sono tutte  eccellenti, con grandi capacità tecniche ma anche con situazioni finanziari e di bilancio buone, che consentono loro, nella maggior parte dei casi, di reperire dal sistema bancario finanziamenti a condizioni vantaggiose.

Ciò di cui hanno bisogno è una sovvenzione/contributo a fondo perso di entità tale da consentire loro di affrontare il rischio che intercorre tra la fase di messa a punto di una soluzione altamente innovativa e la sua traduzione in un prodotto/processo che possa avere successo sul mercato.

Potrebbe essere il caso di un contributo a fondo perso che copra il 40% delle spese di progetto. Cui eventualmente si può aggiungere una forma di finanziamento a tasso agevolato, che, ripeto, non può rappresentare la parte preponderante dell'incentivo. 

Quanto alle procedure, visto che stiamo parlando di progetti altamente innovativi, già valutati (magari più volte) da esperti europei, con potenzialità di ritorni economici molto importanti, ma proprio per questo con la necessità di arrivare velocemente sul mercato, pensiamo sia del tutto inutile sottoporre gli stessi a ulteriori processi di valutazione o selezione mediante bando. 

Da ultimo una considerazione più generale sullo strumento PMI di Horizon 2020, che si configura come la grande novità di questa programmazione 2014-2020. Finalmente siamo di fronte ad una misura che parla la lingua delle imprese e che ne interpreta i bisogni. Con oltre 26 mila progetti presentati dal 2014, non possiamo più pensare che si tratti di una misura pilota o sperimentale, ma anzi è lo strumento migliore per sostenere le imprese eccellenti, non di grandissima dimensione, che ogni giorno combattono per innovarsi e per competere con colossi internazionali, ponendo al centro della propria attività la capacità di innovare e di migliorarsi costantemente.

Sarebbe opportuno che Regione, in accordo a tutti gli Stakeholders coinvolti, si adoperasse in ambito europeo per ottenere un incremento sensibile dello stanziamento dello SME INSTRUMENT.

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Maria Rossetti

27/09/2016 alle 11:29

Buongiorno Laura,

come scritto nel tuo intervento, i progetti certificati con Seal of Excellence in Fase II rappresentano una grande opportunità per rilanciare la competitività del territorio lombardo, soprattutto in virtù del grado di innovazione e impatto sul mercato da essi prodotto.

In primo luogo è necessario potenziare l’attività di sensibilizzazione e comunicazione sulle modalità di valorizzazione di questo certificato, sia nei confronti delle imprese che hanno ricevuto il Seal of Excellence, sia verso gli stakeholder (VC, Business Angels etc.) potenzialmente interessati a supportare questi progetti. Spesso le aziende che ricevono questo certificato non percepiscono l’utilità di questo strumento e non sanno come valorizzarlo per individuare fonti di finanziamento alternative. A questo proposito pensiamo sia importante valorizzare tale certificato anche nell'iniziativa del Fondo dei Fondi a cui Regione Lombardia sta lavorando nell’ambito di EUSALP.

 

In secondo luogo sarebbe utile l’attivazione da parte della Regione di misure di sostegno ai beneficiari del Seal of Excellence nella Fase II del programma Strumento PMI Seal of Excellence, che prevedano

  • una combinazione tra strumenti a fondo perduto e finanza agevolata in cui la percentuale del contributo a perduto dovrà essere coerente con la normativa europea con gli aiuti di Stato e se possibile non inferiore al 30%. Inoltre considerata la “qualità” dei progetti certificati con il Seal of Excellence, ovvero valutati in modo “eccellente” da valutatori europei, la misura dovrà essere attivata senza prevedere ulteriori iter di valutazione.
  • meccanismi di premialità dedicati a progetti che hanno il Seal of Excellence all’interno di bandi regionali.

Infine riteniamo opportuno individuare anche misure alternative implementando le sinergie tra fondi europei a gestione indiretta, fondi a gestione diretta e altri strumenti finanziari, come quelli messi a disposizione dal Piano Junker. In questa prospettiva sarà opportuno valorizzare il SeO attraverso iniziative in sinergia con i Pilastri della Strategia per la Macroregione Alpina (EUSALP).

Considerata la strategicità di questi progetti per le aziende, siamo convinti che le imprese che hanno questo certificato siano interessate ad individuare fonti di finanziamento alternative, non necessariamente equivalenti. 

Buona giornata,

Maria

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Paolo Franceschini

22/09/2016 alle 10:13

Buongiorno, da parte mia due commenti.

1. Ritengo importante l'intervento di Regione Lombardia (fino ad ora unico caso, mi pare, in Italia) nel supportare con risorse FESR lo sviluppo dello studio difattibilità per le imprese che hanno ottenuto il Seal of Excellence in Fase 1. Non mi è chiaro perchè il contributo debba essere subordinato alla presentazione di una proposta in Fase 2, dal momento che il feasibility study ha proprio la finalità di aiutare l'azienda a comprendere se proseguire o meno per un'ulteriore fase di sviluppo del progetto;

2. Riguardo il supporto con risorse FESR sulla fase 2, potrebbe essere interessante valutare tre opzioni:

a) chiedere all'azienda di individuare un'attività specifica all'interno del proprio piano di lavoro da supportare con un contributo a fondo perduto (ad es: Business development, Attività di dimostrazione, prototipazione, etc..);

b) utilizzare una combinazione tra fondo perduto e tasso agevolato, senza richiedere all'azienda di fornire garanzie su ques'ultima parte;

c) riconoscere una premialità (di punteggio o percentuale di finanziamento) in caso di partecipazione a bandi Regionali con il progetto che ha ottenuto il Seal of Excellence.

Inoltre, non sottovaluterei la possibilità di ricorrere ai Coach già individuati dalla Commissione Europea, fornendo un contributo nella forma del  voucher per  il loro coinvolgimento in una fase operativa del progetto.

A disposizione per ulteriori chiarimenti e contributi.

Paolo Franceschini

 

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